21 Novembre 2024
17:43

Sorrento, Costone di Capodimonte, operazioni di pulizia e ispezione, ma a quando la messa in sicurezza?

Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn

Ennesima operazione superficiale che non mitiga in minima parte una situazione di grave pericolo da dissesto che di fronte a malaugurati smottamenti, nel migliore dei casi potrebbe provocare la totale paralisi del territorio. Tra privato, Comune e Enti preposti quali le responsabilità?

Sorrento – Da lunedì 4 marzo fino a giovedì 7 marzo, dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 16, Via Capo sarà chiusa, al transito pedonale e veicolare, in entrambi i sensi di marcia. per consentire i lavori di ispezione e pulizia del costone soprastante nel  tratto compreso tra l’ingresso dell’hotel Capodimonte e il rivolo Acquacarbone (in quel tratto denominato Neffola), sarà chiuso al transito pedonale e veicolare, in entrambi i sensi di marcia. Negli orari di chiusura per raggiungere la zona collinare del territorio comunale (Priora), Massa Lubrense e  Sant’Agata sui due Golfi si consiglia di utilizzare, da Sant’Agnello, la strada alternativa del Nastro d’Argento e del Nastro Azzurro per i Colli di Fontanella e Picco Sant’Angelo. Al di là del disagio da parte degli automobilisti e  pedoni bisognerebbe , tuttavia evidenziare che quella dei lavori di  ispezione e pulizia del costone di Capodimonte, che si ricorda rappresenta una situazione di forte rischio idrogeologico del nostro territorio, è una operazione di routine che però non da una soluzione circa la sicurezza dell’intera area e pertanto circa la circolazione lungo la sottostante via Capo. Infatti, soltanto di fronte a tali operazioni di pulizia  ci si ricorda che l’intera area viene classificata come “zona rossa” (ovvero ad alto rischio idrogeologico che aumenta in presenza di avversità meteorologiche) e rappresenta da  sempre una situazione di grave pericolo da dissesto che di fronte a malaugurati  smottamenti, nel migliore dei casi, potrebbe provocare la totale paralisi per il territorio. Facilmente ci si dimentica del costante pericolo a cui sono esposti le migliaia di automobilisti e pedoni che transitano quotidianamente, lungo la sottostante Via Capo.  Nonostante gravi avvisaglie, finora tale forte criticità non è sembrata essere stata mai una priorità per chi ha amministrato il territorio nel corso dei decenni. Come tanti cittadini fanno notare, già nel febbraio del 2021, la strada fu chiusa per un periodo di tempo , ma non per pulizia e ispezione, ma perché un grosso masso si era distaccato dal costone da un’altezza di circa quaranta metri si schiantò sull’asfalto sottostante. Soltanto la buona sorte evitò che tale pericoloso evento si trasformasse in tragedia. In molti si continuano a chiedere se dopo lo scampato pericolo, con il disgaggio ad opera dei rocciatori, attualmente sia  sicuro percorrere tale importante tratto della  Strada Statale 145, che in modo importante, collega Sorrento con Massalubrense, la parte collinare del Comune di Sorrento e la Costiera amalfitana. Nonostante la successiva verifica, circa ulteriori massi pericolanti, non risulta che di fronte ad un tale evento fu  varato un progetto di messa in sicurezza dell’intero costone e sapere se la parte interessata dal pericolo di crollo ricade nel territorio comunale oppure l’area del  masso pericolante insiste su di una proprietà privata. Se la proprietà è privata  e nel caso specifico intervenne il Comune,  sarebbe opportuno sapere se fu attivata la procedura in danno. In tal caso, secondo regolamento, il Comune avrebbe dovuto ordinare al proprietario la messa in sicurezza ad horas e in caso contrario agire d’Ufficio a danno dei proprietari. Una situazione che tuttora rimane in una sorta di limbo, che non lascia  capire dove , in caso di evento da dissesto, iniziano e finiscono le responsabilità del privato, del Comune e degli Enti preposti in relazione anche al Regio Decreto 523/1904. Ora si ci appresta ad effettuare una superficiale (in tutti i sensi) operazione di “pulizia e ispezione” senza ancora una volta dare una soluzione definitiva, ovvero la messa in sicurezza dell’intero costone. I pericoli, le tragedie scampate e la storia di un territorio dove il dissesto idrogeologico rimane all’ordine del giorno, ci ricordano che di fronte a determinati eventi non si può e non si deve operare in modo approssimativo. – 02 marzo 2024 – salvatorecaccaviello

Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn