21 Novembre 2024
20:16

Sorrento, campo boe a Marina Grande, soltanto uno sperpero di soldi pubblici.

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Un investimento iniziale di svariate centinaia di migliaia di euro, continui erogazioni di soldi pubblici per la manutenzione e sicurezza. Dopo vent’anni di totale inutilizzo, ora ulteriore finanziamento ,sempre di soldi pubblici, per l’eliminazione di una struttura che non è servita assolutamente a niente. Quali le responsabilità?

Sorrento – Tra i lavori di restyling, in programma a breve a Marina Grande, da parte dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Massimo Coppola, ovvero il ripascimento dell’arenile ed il rafforzamento delle scogliere, è incluso anche l’eliminazione del campo boe presente a largo dello storico borgo marinaro. A tale proposito, i mesi scorsi, il Comune ha presentato un  progetto per l’ottenimento  dei fondi necessari per tali operazioni, circa 117mila euro, dalla Città Metropolitana. Gran parte di tale finanziamento, circa 73mila euro, sarà utilizzato per l’eliminazione, disgaggio e trasporto di tutto il campo boe (circa una ventina di unità) che come è noto non ha avuto mai una utilizzazione concreta in questi anni, ma spesse volte ha rappresentato un forte pericolo per la navigazione. Talvolta è capitato anche che qualche boa si è staccata, dal peso morto sommerso, per andare alla deriva danneggiando le imbarcazioni circostanti. Insomma un pericolo perenne segnalato anche sulle carte nautiche della zona. Il campo boe di Marina Grande fu realizzato circa venti anni fa dall’ Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Marco Fiorentino tramite un finanziamento europeo. All’epoca si parlò di svariate centinaia di migliaia di euro e finanche di oltre un milione di euro, (su tale argomento anche gli uffici comunali non hanno mai dato una risposta precisa in merito) per acquistare e posizionare trentasei boe. Soldi pubblici girati al Comune di Sorrento ,dalla Regione Campania, nell’ambito dei copiosi finanziamenti elargiti dalla Comunità europea per migliorare le attrezzature portuali. Una serie di progetti, all’epoca  finanziati a man bassa ma che spesso non videro la realizzazione in modo concreto. Quello a Marina Grande , era un progetto che, secondo le intenzioni o meglio le giustificazioni, era tutto ad appannaggio dei pescatori del luogo con   lo scopo di decongestionare l’area portuale. Tutta la operazione poi si rivelò immediatamente un vero fallimento dato che pescatori non si fidavano a lasciare le barche al largo e “assicurate” a tali strutture. La rigidità dell’ancoraggio delle boe al fondale, lo spazio limitato tra una boa e l’altra, avrebbe potuto danneggiare le imbarcazioni in caso di mare agitato. La conseguenza è stata che le boe sono rimaste del tutto inutilizzate in questi anni e come posizionate  hanno costituito soltanto  un ostacolo alla navigazione. Nel frattempo, si sono registrati una serie di ulteriori finanziamenti da parte del Comune per la continua messa in sicurezza e la manutenzione di tali strutture che alla fine sono rimaste del tutto inservibili. A tale proposito, nel giugno del 2011, si registrava un intervento del compianto, Avv. Giovanni Antonetti, rappresentate locale di Italia dei Valori, con il quale si evidenziava alla cittadinanza ,che  l’amministrazione comunale aveva pagato 24.000 euro per interventi di manutenzione su 18 boe del campo al largo di Marina Grande e che il 14 ottobre un’altra determina impegnava 7260 euro per il ripristino delle condizioni di sicurezza del campo boe dopo le mareggiate del 9 ottobre dello stesso anno. Quelli segnalati da Antonetti non furono gli unici interventi ,con spreco di denaro pubblico, che nel corso del tempo si sono susseguiti al campo boe di Marina Grande dato che le problematiche in merito furono innumerevoli. Se si scorre l’Albo Pretorio del Comune di Sorrento, non è difficile intercettare diverse determine di impegno di spesa per affidamenti in urgenza per il  recupero di qualche boa disancorata e alla deriva con grave pericolo per la navigazione.  Ora l’attuale Amministrazione, vuole mettere la parola fine a tale incresciosa situazione che è costata, oltre al prezzo iniziale , svariate decine di migliaia di euro di soldi pubblici per vari interventi di manutenzione e sicurezza, infine i recenti ulteriori 73 mila euro finanziati dalla Provincia per l’eliminazione di strutture che alla fine non sono servite assolutamente a niente. Di fronte a quello che con evidenzia rappresenta un forte spreco di soldi pubblici, e che ora si vorrebbe forse far passare  anche per una operazione di restyling e tutela ambientale,  tanti cittadini si chiedono se non sarebbe opportuno  indagare (magari interpellando anche la Corte dei Conti) e risalire anche alle responsabilità di coloro che nel corso degli anni si sono attivati per  tale sperpero?  – 27 marzo 2024 – salvatorecaccaviello

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