22 Novembre 2024
01:33

Condono edilizio o “pace edilizia” Salvini ci riprova

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Potrebbe essere una legge per sanare tutte le difformità interne alle abitazioni da sbloccare e mettere sul mercato. Allo stesso tempo liberare gli uffici comunali da migliaia di pratiche che si accumulano da 40 anni. La premier Meloni: “ ne potremmo parlare ma non posso ragionevolmente commentare una norma che non ho letto”. Opposizioni sulle barricate.

 

Ne aveva già parlato varie volte  in passato, poi di nuovo in questi giorni , in vista delle elezioni europee, il condono edilizio torna protagonista nell’agenda del Ministro delle infrastrutture, il vice premier Matteo Salvini. Un pacchetto di norme per intervenire sulla casa, così come chiesto e auspicato anche dalle amministrazioni territoriali, dalle associazioni e dagli enti del settore edilizio. Una serie di misure, pubblicizzate come ”pace edilizia” ,che mirano a regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali che interessano, secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano. Per il Ministero gli interventi da prendere in considerazione  riguarderebbero: difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente; difformità edilizie ‘interne’, riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche (tramezzi, soppalchi, etc.); difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conforme” che non consente di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo; i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee. Tali le linee di indirizzo del provvedimento che mira a tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa. Allo stesso tempo deflazionare il lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. Alla luce della semplificazione e dell’efficienza amministrativa si è previsto anche di intervenire sulle procedure amministrative per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi.   Il provvedimento, come era prevedibile  viene bollato dalle Opposizioni come un nuovo condono edilizio. Secondo il Partito democratico,  il ministro Salvini nella gestione delle politiche sulla Casa è assolutamente disastroso. Il Paese ha bisogno di un piano nazionale Casa a sostegno dell’affitto e per il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica. Servono risorse per recuperare e riqualificare in modo da dare risposte concrete a giovani coppie lavoratori e cittadini che o in affitto nel privato o attraverso le case popolari devono poter trovare una risposta diversa. Il ministro Salvini su questi terreni è assolutamente immobile. In compenso rilancia un dannosissimo condono di cui proprio non si sentiva la necessità”. Per Angelo Bonelli deputato di AVS e portavoce di Europa Verde – Verdi, la norma della doppia conformità che il ministro Salvini sta preparando sulla casa, sarebbe il 19esimo condono edilizio del Governo Meloni. È la stessa norma, quella della doppia conformità, che è stata bocciata dalla Corte Costituzionale relativamente alla legge siciliana. Ed è lo strumento che lo stesso Salvini si sta inventando per evitare il suo previsto tracollo elettorale delle prossime elezioni europee. Per il Movimento 5 Stelle, le norme attuali consentono ampio margine per sanare le cosiddette “piccole difformità edilizie”»  non necessita pertanto ulteriore provvedimento. Da parte sua ,la premier Giorgia Meloni frena l’entusiasmo dell’alleato: “Mi aveva accennato qualcosa di diverso tempo fa. Non conosco questa norma e non sono in grado di dare un giudizio”.Ho letto il comunicato del ministero dei Trasporti che parla di sanare piccole difformità interne, cioè se hai alzato un tramezzo per fare due stanze dove ce ne era una. Se è questo parliamone, è ragionevole, ma non posso ragionevolmente commentare una norma che non ho letto”. – 05 aprile 2024

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