E’ quanto viene riportato da un articolo a firma di Nino Esposito sul quotidiano “Roma”. I lavori di ristrutturazione del vecchio mulino furono bloccati per presunti abusi , ma per il Tribunale il fatto non sussiste. Sconcerto, per una tale decisione, da parte delle associazioni ambientaliste che all’epoca denunciarono la vicenda ma incomprensibilmente non ebbero la possibilità di costituirsi parte civile nel processo. Ora, in attesa delle motivazioni, si vaglia il ricorso.
Sorrento – “Il fatto non sussiste , assoluzione con formula piena per Mariano Pontecorvo, ex assessore della giunta di Giuseppe Cuomo, ora consigliere comunale di minoranza. I lavori sulla struttura edilizia, nota come il mulino nel Vallone dei Mulini, a Piazza Tasso, sono stati effettuati in piena legalità. Non ci furono abusi edilizi. È quanto ha stabilito il Giudice Monocratico del Tribunale di Torre Annunziata, Carmela De Simone che ha disposto la restituzione del bene sequestrato. “ – così l’inizio dell’Articolo a firma di Nino Esposito sul quotidiano Roma di ieri mattina 12 aprile 2024. – “ I presunti abusi – continua l’articolo di Esposito – furono segnalati da alcune associazioni ambientaliste cittadine le quali reputarono non chiaro l’obbiettivo finale di tali lavori di ristrutturazione edilizia , comunque autorizzati. Il Vallone dei Mulini, infatti, e la sua storica struttura edilizia deperito nel corso degli anni è stato al centro di un caso giudiziario fatto di presunti abusi edilizi e strane dimenticanze che aveva portato a processo Mariano Pontecorvo e il suo tecnico Immacolata Mascolo, ma che non aveva messo il Comune nella condizione di decidere se costituirsi contro Pontecorvo – a capo di una società “il Maccheronificio srl”, che ha comprato il vecchio mulino incastonato nel Vallone dei Mulini, patrimonio dell’UNESCO – dopo una perizia dell’ufficio tecnico comunale, scatenando le ire delle associazioni ambientaliste cittadine e in particolare del WWF e dei VAS.” – Associazioni che all’epoca, seppure avevano segnalato la vicenda, invano cercarono di essere ammesse come Parte Civile nel processo.
“Dal procuratore Pierpaolo Filippelli – evidenzia inoltre Nino Esposito – veniva contestato a Pontecorvo un intervento di profonda ristrutturazione fermato dal Pm di Torre Annunziata il 10 marzo 2020. Dagli accertamenti – si leggeva in una nota della Procura – non è stato possibile chiarire quale sia la destinazione finale che si intende imprimere al fabbricato all’esito dei lavori in corso”. Gli ambientalisti – conclude Esposito – non intendono arrendersi alla sentenza espressa a favore di Pontecorvo e fanno sapere che intendono leggere le motivazioni, previste tra novanta giorni, per decidere eventuali ricorsi.” – 13 aprile 2024