All’evento, con inizio alle 18 presso la Sala Consiliare, parteciperanno inoltre, l’On. Gaetano Amato; il Sindaco di Meta, Giuseppe Tito e il Candidato Circoscrizione Sud al Parlamento Europeo, Lelio Mancino. Sull’argomento, l’intervento di Rosario Lotito
Meta – Autonomia differenziata ,una riforma anti -meridione. Analisi sugli effetti del Ddl Spacca -Italia. Tale sarà l’argomento di discussione del convegno che si terrà venerdì 17 maggio, con inizio alle ore 18,00, presso la Sala Consiliare del Comune di Meta. Moderato dal giornalista Vincenzo Califano all’evento parteciperanno, la senatrice del M5S nonché vice presidente del Senato, Mariolina Castellone; il deputato del M5S, l’on. Gaetano Amato (M5S); il Sindaco di Meta , Giuseppe Tito; il candidato per la Circoscrizione Sud al Parlamento Europeo, Lelio Mancino.
In attesa dell’evento di venerdì prossimo, sull’argomento riportiamo l’intervento del rappresentante del Gruppo territoriale M5S, sorrento- Penisola sorrentina, Rosario Lotito: “La proposta di autonomia differenziata, presentata dal Ministro Calderoli, prevede che le Regioni possano ottenere forme speciali di autonomia su diverse materie, tra cui salute, istruzione, cultura, ambiente, energia e rapporti con l’Unione Europea. Questo includerebbe la possibilità per le regioni di trattenere il gettito fiscale anziché distribuirlo a livello nazionale.
Uno degli aspetti più critici riguarda la determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). Attualmente, questa competenza spetta al Parlamento, ma la proposta di Calderoli prevede una procedura accelerata che permetterebbe al governo di stabilire i criteri di accesso ai servizi essenziali attraverso un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM). Questo porterebbe a differenze significative nei servizi offerti da regione a regione, basandosi sulla spesa storica sostenuta dallo Stato.
Ad esempio, la spesa sanitaria per abitante in Lombardia è circa 19.000 euro, mentre in Campania è di circa 13.700 euro. Di conseguenza, le regioni del Sud avrebbero un sistema di assistenza sociale meno efficiente rispetto a quelle del Nord. Questo perché una parte significativa delle tasse raccolte nelle regioni più ricche rimarrebbe lì anziché essere trasferita allo Stato per la redistribuzione nazionale.
Prima di questa proposta di autonomia regionale, i cittadini della Campania potevano più o meno contare sugli stessi finanziamenti per le spese sociali rispetto a quelli della Lombardia o del Veneto. Con l’entrata in vigore di questa legge, però, i campani riceverebbero stanziamenti proporzionalmente inferiori rispetto alle regioni del Nord, creando così una disparità economica ancora più marcata tra il Nord e il Sud del Paese con notevoli differenze dei livelli di assistenza sanitaria.” – 14 maggio 2024