Per l’ex ministro dell’ambiente, dall’Europa dipende l’85 per cento delle scelte dei governi. Elezioni che influiranno anche sulle regionali di casa nostra, previste tra la fine del 2025 e la primavera del 2026. A sinistra serve un campo progressista compatto, no a un terzo mandato.
In una video intervista rilasciata a NapoliToday, il vice presidente della Camera ed ex ministro dell’ ambiente, Sergio Costa (M5S) evidenzia come le prossime elezioni europee, del 9 e 10 giugno prossimi, sono molto importanti per il Sud. Perché dall’Europa dipende l’85 per cento delle scelte dei Governi e perché immaginate cosa potrebbe succedere con l’autonomia differenziata in un’Unione che guarda poco al Sud”. Il disegno legge sull’Autonomia non è ancora arrivato in Parlamento e Costa, spiega il perché dal suo punto di vista: “La destra si vergogna di parlarne, infatti nessuno dei loro 45 parlamentari ha proferito parola sul tema. Non è un caso che è stata messa in calendario l’11 giugno, due giorni dopo le elezioni europee”. Elezioni che secondo Costa, influiranno anche sulle regionali di casa nostra, previste tra la fine del 2025 e la primavera del 2026, in quanto “I partiti si misurano e, quindi, cambiano i rapporti di forza – aggiunge l’ex ministro dell’Ambiente – Credo sia arrivato il momento di un fronte progressisti composto da Movimento 5 Stelle, Pd, Verdi. Altrimenti, ci scontreremo con un centro-destra, sempre più destra e sempre meno centro, che all’esterno si presenta compatto”. Per le regionali campane, secondo l’ex Ministro dell’Ambiente, la mina vagante è rappresentata ancora da Vincenzo De Luca, il quale non ha perso le speranze di ritagliarsi lo spazio per un terzo mandato, non previsto dall’attuale legge. “Il Movimento si è dato una regola: non più di due mandati. Se vale per noi, crediamo che debba valere anche per gli altri, a prescindere che si tratti di De Luca o di Zaia”. Costa all’inizio del 2020 era il candidato in pectore di Pd e 5 Stelle per guidare la Regione Campania. Il Covid ha rimescolato le carte e regalato un’altra mano a De Luca. Oggi, quando però alle regionali manca un’era geologica e tutto ancora, la partita del centro-sinistra si gioca sul ticket tra Gaetano Manfredi e Roberto Fico. Costa potrebbe essere l’outsider ma lui non conferma né smentisce: “Io sono pronto a servire il Paese, Il mio lavoro serve a Roma? Sono pronto. Serve a Napoli? Sono pronto. Non serve? Sono pronto lo stesso” conclude il vicepresidente della Camera.. – 01 giugno 2024