3 Dicembre 2024
18:21

Concessioni balneari scadute e spiagge libere per i cittadini, interviene il Codacons sollecitando i controlli

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Per l’associazione consumatori necessita che le Capitanerie di Porto territorialmente competenti, adottino tutti i provvedimenti opportuni e necessari a monitorare, accertare ed eventualmente sanzionare l’utilizzo di concessioni balneari oggetto di proroga illegittima, garantendo in tal modo il pieno utilizzo delle spiagge italiane ai cittadini.

Come è ormai noto, nel 2006, la direttiva dell’Unione Europea 2006/123/CE, conosciuta come Direttiva Bolkestein ha imposto agli Stati membri, in nome della concorrenza di mercato, la liberalizzazione del settore, con l’obbligo, pertanto, di mettere a gara le concessioni balneari e di eliminare il sistema di rinnovo automatico delle concessioni esistenti. Ebbene nonostante quanto stabilito dall’Unione Europea, l’Italia, nel corso degli anni, ha ripetutamente autorizzato le proroghe delle concessioni da parte dei Comuni, tanto da spingere Bruxelles ad aprire una procedura di infrazione. In tale contesto è recentemente intervenuto il Consiglio di Stato, che con sentenza n. 3940/2024 ha stabilito che la proroga delle concessioni balneari al 31.12.2024 non può essere considerata legittima. In sintesi significa che le amministrazioni locali sono obbligate a disapplicare qualsiasi proroga che vada oltre il 31 dicembre 2023, proprio in ragione dei limiti stabiliti dal diritto europeo e quindi le proroghe delle concessioni balneari agli stabilimenti debbano essere considerate invalide. Non si intende qui negare che altra parte della giurisprudenza abbia ritenuto legittima la prosecuzione dell’attività degli stabilimenti in attesa di intervento legislativo: si ritiene tuttavia che la sentenza del Consiglio di Stato citata abbia correttamente interpretato la Direttiva UE. Pertanto le spiagge italiane, in assenza di valide concessioni, poiché appartengono al patrimonio dello Stato, possono essere utilizzate da tutti i cittadini liberamente. Pertanto allo stato attuale è legittimo ritenere che i cittadini possano usufruire delle spiagge come “libere”, portando ombrelloni e lettini anche lì dove sorgono gli stabilimenti. Allo stesso tempo i gestori di tali stabilimenti, ove titolari di concessioni scadute, nulla possono eccepire dinanzi a determinati comportamenti. Ora sembra chiaro che i cittadini di fronte a tale scenario che mette a disposizione la libera fruizione delle spiagge, siano tuttavia titubanti nell’accedere liberamente a lidi e spiagge dove fino ad ieri si doveva pagare e che tuttora sono occupate dalle strutture degli ormai” ex concessionari”. Su tale punto, in Liguria,  è intervenuto il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori) ha presentato una istanza alle Capitanerie di porto di Imperia, Savona e La Spezia, in cui si chiede di intervenire per garantire il rispetto della sentenza del Consiglio di Stato e consentire ai cittadini l’uso gratuito delle spiagge ubicate sul territorio di competenza. Nello specifico il Codacons evidenzia che corre l’obbligo in capo alle Capitanerie di Porto territorialmente competenti, in base al Codice della Navigazione (RD 327/1942) che assegna loro i compiti di controllo e vigilanza per garantire il rispetto delle norme sull’uso corretto del demanio marittimo, di adottare tutti i provvedimenti opportuni e necessari a monitorare, accertare ed eventualmente sanzionare l’utilizzo di concessioni balneari oggetto di proroga illegittima ai sensi e per gli effetti di quanto stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 3940/2024 ed in contrasto con quanto stabilito dalla Direttiva Bolkestein, garantendo in tal modo il pieno utilizzo delle spiagge italiane ai cittadini. Sarà tale il primo passo per mettere in modo concreto la parola fine ad una sceneggiata, quella del rinnovo automatico delle concessioni demaniali che dura ormai da anni e vieta la libera concorrenza nel nostro Paese e nel frattempo a tante famiglie meno abbienti, il sacrosanto diritto al mare? La palla passa ora alle Autorità preposte come le Capitanerie di Porto, che dovrebbero, secondo quanto evidenziato dal Codacons , far rispettare la legge e garantire pertanto l’uso corretto del demanio marittimo. Una situazione tutta da verificare se si pensa cosa è stato permesso negli ultimi decenni lungo le nostre spiagge talvolta persino a pochi metri dalle sedi istituzionali. – 13 giugno 2024

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