In questo quadro è semplicemente impensabile che una legge promossa dal governo Meloni abbia addirittura riconosciuto al “concessionario” il diritto a una indennità di esproprio per le costruzioni effettuate sulla spiaggia e lasciate allo Stato, al termine della concessione, secondo quanto dispone l’art. 49 del codice della navigazione. La questione è stata rimessa dal Consiglio di Stato alla Corte di giustizia europea, la quale, giustamente, ha risposto che l’attuazione o la non attuazione dell’articolo 49 del nostro codice della navigazione non incide sul diritto europeo. E allora qualcuno, con una nuova proposta di legge, ha pensato di risolvere il problema abrogando l’articolo 49 del Codice della navigazione, senza tener presente che le costruzioni su suolo altrui appartengono per “accessione” al proprietario del suolo (nel caso il proprietario della spiaggia, cioè il popolo). Se i nostri governanti conoscessero e facessero valere la Costituzione, certamente non sarebbe stato possibile neppure pensare di mettere “a gara europea” le concessioni scadute riguardanti le nostre spiagge.” – 30 luglio 2024