21 Novembre 2024
21:20

Aumento tassa di soggiorno, una stangata sul turismo

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Il tributo, fino a 25 euro negli alberghi di lusso, potrebbe venire esteso a tutti i Comuni che vorranno applicarlo. Al momento solo di un’ipotesi da parte del governo Meloni ma già in una bozza di decreto. Forti le critiche da parte degli albergatori.

Potrebbe essere una vera e propria sorpresa di mezza estate quellache il governo si prepara avarare sulla tassa di soggiorno. A palazzo Chigi  si lavora ad una norma sull’aumento del tributo che potrebbe venire esteso a tutti i Comuni che vorranno applicarlo con ulteriori relativi aumenti   Al momento si tratta solo di un’ipotesi, ma già pronta in una bozza di decreto che potrebbe essere già inserita in un decreto nel prossimo Consiglio dei ministri di domani 7 agosto. Secondo alcune ipotesi, si partirebbe da un importo fino a 5 euro, nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro, fino a 10 euro per una stanza tra i 100 e i 400 euro, fino a 15 euro per una sistemazione tra i 400 e i 750 euro,per salire fino ad un massimo di 25 euro al giorno negli alberghi di extralusso (oltre 750 euro a notte). Inoltre,è anche previsto che gli incassi vengano destinati non solo ad interventi nel settore del turismo ma anche a raccolta e smaltimento dei rifiuti. Nel 2023 l’imposta di soggiorno ha fruttato complessivamente 702 milioni di euro. Per i comuni più grandi, come Roma che applica un prelievo medio di 5,5 euro (10 euro nelle strutture di lusso), significa incassi superiori ai 100 milioni di euro l’anno. Forti le critiche  dal mondo degli albergatori ed in particolar modo da Confindustria Alberghi per le indiscrezioni trapelate in questi giorni, e sorprende che dopo mesi di dialogo proficuo e di confronto si proceda, invece, improvvisamente all’approvazione di un testo dove sembrerebbero venir meno alcuni dei capisaldi su cui si innestava la riforma in discussione. Il provvedimento è ritenuto una vera e propria stangata per il turismo.  Federalberghi, in particolare, non  condivide la proposta di aumentare ulteriormente l’imposta di soggiorno per un settore, che è tra i primi a contribuire alla crescita del Pil e dell’occupazione. Inoltre si fa presente che le imprese  hanno da poco rinnovato il Contratto collettivo nazionale di lavoro, sobbarcandosi un onere rilevante. L’obiettivo comune dev’essere quello di sostenerne la crescita, non di frenarla. – 06 agosto 2024

Fonte: Il Fatto Quotidiano

 

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