Una passeggiata romantica sospesa sul mare alle Cinque Terre, riaperto al pubblico e torna ad essere accessibile in equilibrio tra turismo e sostenibilità, con innovative misure per contrastare il sovraffolamento, per proteggere la bellezza naturale e l’equilibrio sociale .Un esempio, quello dell’incatevole sentiero ligure, senz’ altro da imitare da chi si pavoneggia di fare del turismo di valore e all’avanguardia .
La Via dell’Amore, uno dei percorsi naturali più suggestivi delle Cinque Terre e d’Italia, ha finalmente riaperto le sue porte, dopo una chiusura di 12 anni dovuta a una frana. Un evento atteso da anni per chi ama questi meravigliosi paesaggi e che ci viene illustrato in un articolo di Andrea Indiano sulle pagine di Life Gate/Daily.
Il paesaggio che si apre lungo il percorso di circa un chilometro è un quadro vivente, con viste panoramiche che abbracciano l’intero arco costiero delle Cinque Terre, famose per i loro villaggi variopinti arroccati tra mare e montagna. Il percorso, chiamato così per il romanticismo che ispira tra gli innamorati, offre una prospettiva unica sul Mar Ligure, con il suo blu intenso che contrasta con il verde della macchia mediterranea e i colori pastello delle case di Riomaggiore e Manarola. Così dipinge tale incantevole scenario Andrea Indiano nel suo articolo,per poi soffermarsi sulla storia recente del luogo. L’ iconico sentiero che collega Riomaggiore a Manarola, due comuni dello splendido quintetto in provincia di La Spezia, è una testimonianza viva dell’amore e della dedizione dei suoi abitanti, costruito con le mani di volontari negli anni ’30 del Novecento
Purtroppo nel settembre del 2012, una frana colpì il sentiero causando danni e bloccando l’ingresso alla passeggiata. La successiva opera di restauro ha seguito criteri rigorosi per preservare l’essenza di questo gioiello naturale, con interventi mirati a garantire la sicurezza di turisti e abitanti. La Via dell’Amore, sottolinea Indiano, ha avuto una riapertura graduale, iniziata il 27 luglio fino all’8 agosto 2024, periodo in cui è stata riservata ai residenti delle Cinque Terre, Levanto, La Spezia, e per gli ex residenti e i proprietari di seconde case nel Comune di Riomaggiore, nonché i loro familiari. Questo periodo di apertura limitata ha permesso ai residenti locali di riscoprire e riappropriarsi del proprio territorio, prima dell’arrivo dei turisti.“La Via dell’Amore ritorna ai cittadini e ai turisti, – afferma Fabrizia Pecunia, Sindaca di Riomaggiore. – E l’inaugurazione è l’occasione per proporre un cambiamento radicale: trasformare l’intero tragitto in un museo a cielo aperto, riconosciuto a livello internazionale. Non solo ripristinare il tracciato, ma far rivivere quello spirito che ha portato alla sua realizzazione quasi cent’anni fa”. Quindi, dopo una lunga e complessa opera di restauro, la Via dell’Amore ritorna a essere un luogo di unione e cultura, invitando visitatori da tutto il mondo a immergersi nella sua atmosfera romantica.
Per proteggere tale inestimabile patrimonio sono state adottate innovative misure anti-overtourism. A tale proposito, evidenzia Indiano, il Comune di Riomaggiore ha instituito delle soluzioni fra tecnologia e accessibilità utili a consentire una visita sostenibile a tutti. Dal 9 agosto 2024, il sentiero è stato reso accessibile anche ai turisti, ma solo su prenotazione e a pagamento, con un ingresso limitato a 400 persone all’ora, suddivise in gruppi di 100 persone ogni 15 minuti.La strategia si basa sull’utilizzo di una piattaforma digitale che consente di prenotare l’ingresso online, pianificando così le visite in modo da evitare sovraffollamenti e permettendo ai turisti di vivere un’esperienza più serena e godibile. La riapertura attenta al flusso turistico è stata pensata per evitare il sovraffollamento e preservare l’integrità del sentiero e delle comunità vicine. L’ingresso per i turisti avviene esclusivamente da Riomaggiore verso Manarola, con percorso a senso unico. Questa misura, oltre a migliorare la gestione del flusso turistico, aiuta a ridurre l’impatto sull’ambiente e garantisce un’esperienza più piacevole e rilassante per i visitatori. Lungo il percorso, sono stati implementati sistemi di monitoraggio e controllo degli accessi per garantire la sicurezza dei visitatori e la protezione del sentiero. Nel frattempo,evidenzia nel suo articolo Andrea Indiano, il Parco Nazionale delle Cinque Terre ha lanciato il Piano Biennale Digitale, un’iniziativa che mira a digitalizzare le procedure di gestione dei visitatori e migliorare la qualità delle informazioni disponibili per i turisti e gli stakeholder. Il piano prevede la creazione di punti informativi dislocati lungo il sentiero e l’installazione di segnaletica multilingue che illustra non solo le caratteristiche naturali della zona, ma anche la storia e la cultura dei luoghi attraversati dal sentiero. La sindaco Fabrizia Pecunia spiega: “Siamo convinti che la chiave per un turismo sostenibile risieda nell’integrazione tra cultura e natura, per offrire esperienze autentiche e uniche ai nostri visitatori”. Le autorità locali hanno anche promosso la sensibilizzazione dei turisti sull’importanza di rispettare il territorio, attraverso campagne informative e l’organizzazione di eventi culturali che valorizzano la tradizione e la bellezza del luogo. Con l’adozione di nuove strategie, Riomaggiore si propone come un modello di destinazione turistica sostenibile, in grado di valorizzare il suo patrimonio culturale e naturale senza compromettere il suo equilibrio. Le misure contro l’overtourism non solo proteggono il sentiero e l’ambiente circostante, ma migliorano anche la qualità della vita dei residenti e l’esperienza dei visitatori, offrendo un turismo più consapevole e rispettoso.
Di fronte a tali iniziative che indiscutibilmente guardano al futuro, a un turismo accettato dalle comunità locali e nello stesso tempo, all’avanguardia nel preservare e promuovere con la massima cautela e competenza tali incantevoli patrimoni, non resta che inchinarsi e meditare semmai se ne è capaci. Chi ancora è convinto di praticare del buon turismo a certi livelli, in luoghi dove il paesaggio è ancora fattore predominate, dovrebbe rendersi conto (sebbene sembra continuare ad essere un inutile appello) che forse il territorio si è scocciato di fare la sua parte e pertanto bisognerebbe accantonare la tanta ipocrisia insieme all’immensa incordigia e andargli incontro, … finchè ancora c’è tempo. – 23 agosto 2024
Fonte,Lifegate/Daily – da un articolo di Andrea Indiano