21 Novembre 2024
16:38

Badante killer, si scava nel passato dell’ “angelo della morte”

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Dalle prime indiscrezioni risulterebbe che negli ultimi dieci anni, nonostante non avesse alcun titolo professionale abilitante, l’indagato ha svolto le mansioni di badante ed anche di infermiere in diversi comuni dell’Italia centrale e meridionale. Lunedì prossimo  l’udienza di convalida del fermo disposto il 22 agosto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere 

In carcere il 48enne napoletano Mario Eutizia, il badante trasformatosi in “angelo della morte” (parole del pm) dopo aver confessato di aver ucciso quattro persone. Dove , secondo i suoi legali, risulta essere sereno poichè sempre più convinto della bontà della sua scelta, fatta per “per pietà e misericordia cristiana” nei confronti dei suoi assistiti, anziani e sofferenti, e consegnatosi per essere aiutato “a non uccidere più”, cosa che sarebbe probabilmente successa se si fosse trovato di nuovo nelle stesse condizioni.

   I suoi legali fanno inoltre sapere che ora il 48enne è detenuto nel reparto Volturno del carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove viene curato anche per le numerose patologie che ha, dal diabete al tumore e di esseresempre piu  più consapevole di aver fatto la scelta migliore nel raccontare i delitti commessi, in quanto il suo è stato un atto di coscienza.Ciò nonostante  le sue affermazioni andranno verificate e pertanto si aspetta l’esito delle indagini. Dalle quali , secondo le prime indiscrezioni,verrebbe fuori che negli ultimi dieci anni, nonostante non avesse alcun titolo professionale abilitante, l’indagato , separato, con una figlia e senza fissa dimora, ha svolto le mansioni di badante ed anche di infermiere in diversi comuni dell’Italia centrale e meridionale. Nel decreto di fermo vengono citati Latina e poi Casoria, vicino a Napoli, e Vibonati, nel Salernitano. In queste ultime due località, dove Eutizia ha lavorato rispettivamente per 4 e 3 mesi, si sono verificati i due decessi di cui il badante ha saputo indicare i nomi delle vittime, le cui salme sarebbero state cremate, circostanza che rende impossibile svolgere accertamenti ulteriori.
Gli investigatori non sono invece ancora riusciti ad accertare l’dentità delle due vittime più risalenti nel tempo, ovvero i due pazienti di Latina che l’uomo ha detto di aver ucciso dieci anni fa, senza però ricordarsi i nomi. Su questi due delitti, avvenuti appunto nel 2014.  Ai militari dell’Arma di Caserta e al pm, l’uomo ha detto di aver provocato la morte di quattro anziani gravemente malati che stava assistendo, somministrando loro delle potenti dosi di farmaci, perché non voleva più vederli soffrire; una scelta consapevole, perchè anche lui assumeva gli stessi farmaci e soffriva a causa di numerose patologie.
Lunedì prossimo  l’udienza di convalida del fermo disposto il 22 agosto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere dal procuratore Pierpaolo Bruni e sostituto Annalisa Imparato. Ad ascoltare il 48enne sarà il Gip del tribunale sammaritano Alessandra Grammatica, che dovrà decidere se convalidare il provvedimento dei pm e soprattutto se tenere Eutizia in carcere o disporre altra misura restrittiva. -25 agosto 2024

Fonte Ansa

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