L’evento è stato occasione anche per evidenziare che le democrazie liberali di tutto il mondo sono compatte e unite per la tutela dei beni culturali di un Paese aggredito che fa parte della cultura europea e mondiale. Pertanto,la cultura come sede di princìpi e valori che “uniscono l’Occidente” per costruire insieme un’ “agenda ambiziosa” che deve avere al centro il sostegno all’Ucraina.
Napoli – Il G7 Cultura è stato volutamente inaugurato dal ministro della cultura dell’ Ucraina affinché fosse chiaro a tutti che l’ordine del giorno di questo G7 che riguarda la cultura c’è anche la guerra che da oltre due anni sta travagliando il Paese dell’Est Europa, invaso dalla Russia. Nel sottolineare, da parte ministro Alessandro Giuli che le democrazie liberali di tutto il mondo sono compatte e unite per la tutela dei beni culturali di un Paese aggredito che fa parte della nostra cultura europea e mondiale, si è messo l’Ucraina al centro dell’evento. Non solo il ministro ha invitato per tale occasione anche il ministro della Cultura e delle Comunicazioni Strategiche dell’Ucraina, Mikola Tochytskyi, per invitarlo a presenziare la riunione di Napoli . Per il ministro Giuli, l’impegno dell’Italia sarà anche quello di assistere l’Ucraina nell’opera di tutela e ricostruzione del suo patrimonio storico-artistico danneggiato dalla guerra. Oltre al precendte incarico alla guida del Maxxi, durante il quale il neo ministro proprio lo scorso anno era volato ad Odessa per fare una ricognizione sui siti distrutti durante la guerra, a partire dalla Cattedrale della Trasfigurazione, bombardata dai missili lanciati dai russi, maggiormente adesso il ministero intende continuare l’opera.
Il ministro ha sottolieneato anche che la guerra oltre a mirare a togliere la libertà e la democrazia, diritti alla base dei nostri ordinamenti sta distruggendo anche il suo patrimonio culturale dell’Ucraina. Si spera pertanto che da questa riunione G7 parta un messaggio forte e condiviso per la tutela dell’identità culturale ucraina. A tale proposito si attendono ulteriori progetti, per ora è stata donata al ministro ucraino una medaglia in bronzo per i due anni della resistenza ucraina coniata dalla Zecca italiana (il ricavato della vendita andrà a sostenere le attività dell’ospedale pediatrico di Leopoli).
Se il messaggio centrale del summit oggi è quello sull’Ucraina (nel pomeriggio il primo bilaterale è stato proprio con Tochytskyi e lì è stato confermato il sostegno italiano) per quanto riguarda le direttive della politica culturale Giuli resta volutamente vago sulla continuità con l’azione del suo predecessore. Nel suo discorso di apertura si sofferma sull’identità culturale e sulla sua difesa ed invita i ministri a discutere in questo meeting soprattutto di questo, anche se la delegazione arrivata a Napoli è molto meno di spicco rispetto a quella ipotizzata nei giorni della vigilia.
E di cultura e identità è stato dato ampio sfoggio agli ospiti governativi, che ieri sono stati accolti da un Gabriele Lavia che, davanti alla statua dell’Ercole Farnese custodita al Museo Archeologico, ha recitato per loro in latino (con traduzione simultanea). Anche Giuli ha preso la parola in latino per rappresentare ciò che, dice, oggi si intende per “cultura”: “Fecisti patriam diversis gentibus unam. Hai dato una patria ai popoli dispersi in cento luoghi”. Prima della chiusura in bellezza della prima giornata di lavori: una visita privata al Tramonto agli scavi di Pompei e poi i concerti al Teatro Grande. Poco prima la prima foto ricordo dei 7 grandi al Palazzo Reale: sullo sfondo si staglia il profilo della Costiera Sorrentina ma non il Vesuvio, simbolo di Napoli nel mondo. – 21 settembre 2024