21 Novembre 2024
09:23

Tumore al polmone e terapie domiciliari,la Campania un esempio virtuoso

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La nostra Regione capofila in Italia per le terapie domiciliari.  Il modello organizzativo campano consente ai pazienti oncologici di assumere la terapia direttamente a casa, semplificando così un complesso percorso di cura

L’innovazione in oncologia non è fatta solo di farmaci nuovi e più efficaci, ma anche di modelli organizzativi innovativi che ‘avvicinano’ le cure al paziente.In questo la Campania è un esempio virtuoso, proprio nel trattamento del tumore del polmone.Il modello organizzativo della Regione, infatti, prevede che i farmaci di fascia H non classificati per somministrazione ospedaliera possano essere dispensati dalle farmacie territoriali della ASL di appartenenza e, quindi, consente anche ai pazienti con diagnosi di tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) “oncogene addicted”, ovvero i pazienti con una forma di tumore legata a una specifica mutazione genetica, che in Campania sono circa 1500 all’anno, di assumere i farmaci orali direttamente a casa propria. Per questi pazienti campani non è dunque necessario raggiungere il centro specialistico che, in moltissimi casi, dista notevolmente dalla propria residenza. Questo è uno dei percorsi di cura innovativi che sono stati condivisi a Napoli in occasione della tavola rotonda “Il valore dell’innovazione nei percorsi di cura dei pazienti con NSCLC Oncogene Addicted”. Incontro realizzato da Amgen Italia che ha vistola partecipazione di Alessandro Morabito (direttore Unità operativa complessa di Oncologia clinica sperimentale toraco-polmonare dell’Istituto tumori Fondazione “Pascale”, Napoli), Domenico Galetta (direttore, SSD Oncologia medica toracica dell’ IRCCS Istituto tumori Bari ‘Giovanni Paolo II’, Bari), Hector José Soto Parra (Direttore Unità Operativa Oncologia, AOU Policlinico Vittorio Emanuele, Catania), Gennaro Sosto (Direttore Generale, ASL Salerno), Stefania Vallone (Segretario WALCE Onlus), Fabrizio Capuano (delegato regionale della Federazione Italiana Delle Associazioni Di Volontariato In Oncologia – FAVO).

La Campania è una delle regioni italiane che è riuscita a tradurre in concreto concetti come personalizzazione e semplificazione dei percorsi di cura. “La Rete oncologica della Campania è un esempio virtuoso di multidisciplinarietà e inclusività – afferma Gennaro Sosto, direttore Asl di Salerno -. Sono stati infatti istituiti team oncologici multidisciplinari che si riuniscono per esaminare caso per caso e per definire in maniera congiunta e condivisa la terapia più indicata per il paziente. Ci avvaliamo di un modello organizzativo che consente ai pazienti oncologici di assumere la terapia direttamente a casa. L’obiettivo è quello di rendere più semplice la vita dei pazienti e dei loro cari costretti già ad affrontare una malattia difficile che ha un alto tasso di mortalità”. Il tumore del polmone è considerato un ‘big killer’, non solo perché ha un’incidenza tra le più alte a livello globale, ma anche perché rappresenta la principale causa di morte per cancro con 1 milione e 800mila decessi l’anno. Nel 2023, l’Italia ha registrato circa 44mila nuove diagnosi di tumore del polmone, di cui circa 4000 in Campania. – Ansa- 26 settembre 2024

 

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