L’Opposizione va all’attacco di Matteo Salvini per il guasto alla linea ferroviaria sul nodo di Roma, tra richieste di dimissioni e inviti a riferire in Parlamento. Il ministro, colpa di un chiodo piantato male, i responsabili ne risponderanno. Intanto gli italiani continuano a soffrire immensi disagi.
Il guasto che durante la giornata di ieri ha causato oltre tre ore di stop con ripercussioni in tutta Italia , è solo l’ennesima pagina dell’odissea quotidiana che vive ogni giorno chi si muove in treno. Un grave episodio che non poteva non essere raccolto dall’Opposizione che duramente ha infierito contro il ministro dei trasporti, tra richieste di dimissioni e inviti a riferire in Parlamento. “Il ministro Salvini non si occupa di fare funzionare le ferrovie, pensa solo a come venderle” così dalla segretaria Pd Ely Schlein, mentre dal M5S , Iv e Avs, unanime l’invito al ministro Salvini a riferire in parlamento con invito a un passo indietro per il titolare dei Trasporti. Dalla Lega rispediscono le accuse al mittente, ed in particolare al Pd: “Sul caos dei treni di oggi la verità è solo una: gli italiani pagano anni e anni di malgoverno dem”, dice il vicecapogruppo della Lega a Montecitorio Domenico Furgiuele. Intanto l’affondo del M5S “quando hai un ministro che di fatto si occupa di trasporti circa 2-3 ore al mese, le conseguenze poi sono queste . Salvini tolga il disturbo, perché è completamente inadeguato al ruolo che ricopre”. A sua volta il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia chiede che titolare del Mit riferisca sull’accaduto: “Forse sarebbe il caso che il ministro invece di preoccuparsi della manifestazione di Pontida e di fare sui social gli auguri ai nonni, a cui va tutto il nostro affetto, venisse in Parlamento a spiegare la situazione”. Il riferimento è alla polemica social che ha investito il ministro dopo il suo post di auguri per la festa dei nonni, mentre si avvertivano i primi effetti del guasto alla linea ferroviaria. Alla richiesta di avere Salvini in Aula si accoda il segretario di Più Europa, Riccardo Magi che ironizza: “Vorrebbe ‘proteggere i confini’ da non si sa bene quale minaccia quando non è in grado di far funzionare dei semplici tabelloni ferroviari. Altro che in orario. Da quando c’è lui, i treni non partono proprio”. Dalla Lega non tardano a rispondere per voce di Furgiuele: alla base dei disagi c’è “una politica dei ‘no’ andata avanti per troppo tempo e che ha bloccato il Paese. Ora, per fortuna, c’è Matteo Salvini: con lui è partita l’Italia dei cantieri. Siamo certi che risolverà anche questo problema causato dal Pd”. Chiaramente anche dal governo non sono stati con le mani in mano, spiegando innanzitutto l’accaduto. Così il ministro dei trasporti Salvini: I tecnici mi dicono esserci stato un errore stanotte di un’impresa privata, che ha piantato un chiodo su un cavo e poi il tempo di reazione di fronte a questo errore – conto che il privato ne risponderà – non è stato all’altezza della seconda potenza industriale d’Europa“. Intanto i deputati salviniani in commissione Trasporti alla Camera chiedono “che i vertici di Rfi e Trenitalia vengano a riferire in commissione Trasporti. Se ci sono stati errori da parte di un’impresa privata che nulla hanno a che vedere con l’impegno enorme profuso dal ministro Salvini per investire sulle infrastrutture del Paese e ammodernare una rete esistente e obsoleta, è giusto che venga chiarito per dissipare ogni dubbio su quanto successo questa mattina”. Dalla maggioranza interviene anche il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, per segnalare – invece – che “guasti, ritardi, interruzioni delle linee ferroviarie sono troppo frequenti per essere fisiologici o casuali. A questo punto è necessaria una riflessione del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: serve un piano straordinario per la manutenzione”.
Intanto continuano a martellare le opposizioni: “Quando c’era lui…i treni non partivano nemmeno – punge Nicola Fratoianni da Avs -: c’è un ministro che continua a straparlare di ogni cosa, ma il lavoro per cui gli è stato assegnato il dicastero non lo fa”. Sulla stessa linea Raffaella Paita di Iv: “Da quando Salvini è ministro c’è un disservizio al giorno: si prenda le sue responsabilità e si dimetta”. Insomma il continuo e ormai risaputo lancio di accuse che purtroppo, come la storia insegna, nemmeno stavolta risolveranno i problemi di centinaia di migliaia di pendolari e studenti che quotidianamente si affidano ai trasporti italiani. – 05 Ottobre 2024