Maxi sequestro di 46 tra chioschi e gazebo abusiviad opera dei Carabinieri in piazza Esedra, piazza Anfiteatro e via Roma.Indagate 66 persone per il reato di invasione di suolo pubblico e senza licenza da decenni
Pompei – I Carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura nei confronti di 66 indagati del reato di invasione, relativamente a 45 strutture, mentre un’altro chiosco abusivo è stato sequestrato d’iniziativa dei militari dell’Arma. Il provvedimento è stato emesso nell’ambito delle indagini scattate a seguito delle numerose anomalie rilevate proprio dai Carabinieri nell’occupazione del suolo pubblico da parte degli esercizi commerciali presenti in specifici siti di Pompei. La Procura di Torre Annunziata – procuratore Nunzio Fragliasso, pm Antonio Barba – ha chiesto e ottenuto il sequestro delle strutture per vendita di souvenir, ma anche bibite e gelati, tra piazza Esedra, piazza Anfiteatro, via Roma e Villa dei Misteri, il perimetro esterno al più famoso parco archeologico d’Italia. L’ordinanza era pronta il 26 settembre, ma per evitare problemi di ordine pubblico si è aspettata la celebrazione della supplica alla Madonna del Rosario.Le indagini, effettuate mediante mirati sopralluoghi tecnici e che si sono giovate anche di una consulenza tecnica, hanno permesso di accertare come i chioschi e i gazebo utilizzati per le attività di vendita nei pressi degli scavi archeologici avessero, di fatto, assunto caratteristiche di opere non amovibili, stabilmente ancorate al suolo, e quindi idonee a determinare un’occupazione abusiva e permanente del suolo pubblico. Inoltre le “attività” venivano svolte senza permessi, o coi permessi illegittimamente tramandati tra parenti, o senza concessione di occupazione di suolo pubblico. “Un accaparramento incontrollato del territorio di un Comune sottoposto a plurimi e rilevantissimi vincoli – scrive il Gip Emanuela Cozzitorto che inoltre sottolinea – avvenuto sotto gli occhi di una inerte amministrazione comunale che (…) in qualche modo avallava – con la sua inerzia – la sostanziale ed irregolare autogestione da parte degli esercenti”. Una situazione molto comune a tante località turistiche del territorio , circa la quale, come a Pompei, le autorità preposte dovrebbero mettere mano. – 07 ottobre 2024