3 Dicembre 2024
18:17

Massa Lubrense, lavori non a norma, scatta il sequestro in via La Cava. Giunta comunale nella bufera

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Sequestrato il cantiere posizionato tra villette abusive,tra cui quella di recente  rilevata di un assessore comunale. Evidenziate  gravi  irregolarità  nella realizzazione  dei lavori di messa in sicurezza, rispetto al progetto del Genio Civile. Sotto osservazione l’operato della Giunta comunale capeggiata dal sindaco Balducelli 

Massalubrense – Un territorio lungo il quale nel corso degli ultimi decenni è stato consentito di tutto e di più, con una cementificazione incontrollata del suolo e nei luoghi più disparati che, seppure protetti da ferrei vincoli, ha fatto la ricchezza di imprenditori senza scrupoli sacrificando un patrimonio paesaggistico ambientale dalla straordinaria bellezza. Una situazione ulteriormente grave se si pensa che tutto ciò è stato e continua ad essere realizzato sotto gli occhi di chi dovrebbe controllare affinchè determinati scempi non si realizzino.  Ultimamente però il vento sembra essere cambiato, di fronte ad una opposizione inesistente,determinati misfatti sempre più spesso vengono segnalati da una parte della popolazione che non ci sta ad assistere inerme alla distruzione del territorio. Non solo un evidente contrasto, anche alla evidente inerzia delle autorità locali, è mosso direttamente dalla Procura della Repubblica, in primis a lanciare il messaggio che anche  a Massa Lubrense non ci sono intoccabili. Sotto tale aspetto da segnalare il recente sequestro da parte della Capitaneria di Porto di una serie di attracchi  abusivi  per imbarcazioni che effettuavano  trasporti dagli yacht  ai rinomati  ristoranti di Nerano.  Ma a Massa Lubrense non esiste soltanto la  questione dell’incontrollato abusivismo edilizio, ma anche evidenti  irregolarità in  lavori pubblici come quelli in corso di realizzazione in via La Cava, dove negli ultimi tre anni, sono stati realizzati lavori di messa in sicurezza  in seguito ad un evento franoso. Tale è  l’ipotesi, evidenzia in un recente articolo de “Il Mattino” a firma del noto giornalista Dario Sautto,  che ha spinto  proprio la Procura di Torre Annunziata  a disporre immediatamente il sequestro del cantiere, posizionato tra villette abusive , tra cui quella di recente  rilevata dell’assessore, nonché ingegnere della Gori, Domenico Tizzano. A ridosso della quale, evidenzia Sautto, sarebbero emerse  gravi  irregolarità  nella realizzazione  dei lavori di messa in sicurezza.  In particolare, il progetto del Genio Civile, sarebbe  completamente differente dai lavori realizzati e di conseguenza rendono la strada priva di collaudo di sicurezza e quindi  tuttora a rischio frana.  Dai primi accertamenti, ancora al vaglio degli inquirenti   sarebbe emerso  la realizzazione  di un minor  numero di sostegni , che  rendono i lavori effettuati non a norma  e di conseguenza non sicura e percorribile la strada. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata , condotta da un pool di magistrati coordinati dal Procuratore Capo, dott. Nunzio Fragliasso e dall’aggiunto dott. Giovanni Cilenti, mira  a verificare  cosa sia accaduto  nel corso della realizzazione delle opere di messa in sicurezza. In attesa di ulteriori verifiche  la Polizia Giudiziaria  ha eseguito  il decreto di sequestro  emesso d’urgenza  dalla Procura.

Il tutto si inserisce  in una inchiesta  molto più ampia  volta a verificare  una serie di lavori pubblici  eseguiti a Massa Lubrense e realizzati  in difformità  dai progetti iniziali con risparmi  sui materiali utilizzati e altre possibili irregolarità. Una ipotesi  che, se riscontrata,  potrebbe rappresentare, anche dopo la vicenda che vede coinvolto in prima persona l’assessore,  un vero e proprio terremoto giudiziario  e politico per l’Amministrazione comunale  guidata dal sindaco Lorenzo Balducelli. Negli ultimi giorni la Giunta comunale si è trovata  già al centro delle verifiche  proprio a causa  dell’ordine di demolizione  della villetta abusiva  della famiglia del suddetto assessore. La cui richiesta di condono  conterrebbe una serie  anomalie  sulle date  di realizzazione. Come riportato di recente in un articolo di Fabrizio Geremicca su Stylo 24, la casa abusiva che vede l’assessore Tizzano come proprietario e committente dei lavori,  fu condonata nel 2017, ai sensi della sanatoria approvata nel 1994 per gli immobili realizzati entro il 31 dicembre 1993. Secondo quanto sostiene l’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi firmata il 4 ottobre da Giuseppe Maresca, dirigente del Servizio Lavori Pubblici – Urbanistica – Edilizia – Condono Edilizio, Tutela Paesaggistica ed Ambientale, però, quella casa sarebbe stata realizzata ben più tardi.infatti il provvedimento recita;”……il corpo di fabbrica, articolato su due livelli con copertura a più falde inclinate, insistente in particella catastale 757 del foglio 12, per il quale è stata rilasciata Concessione Edilizia in Sanatoria 51/c del 05.10.2017, non si rileva dal rilievo satellitare che riporta data acquisizione immagini 09.2007 e 12.2012, a quello datato 06.2013 e 08.2014: in questi ultimi si rileva una sagoma di manufatto e/o pergolato insistente sull’area di sedime del manufatto oggetto d’accertamento.Inoltre tale corpo di fabbrica, non si riscontra dalla restituzione cartografica del rilievo aerofotogrammetrico riferito al gennaio 1997 effettuato dalla Società AEROTOP2000, che si allega, pertanto tale corpo di fabbrica non può essere oggetto di sanatoria edilizia e non può essere stato realizzato nel periodo indicato nella relativa documentazione tecnica – amministrativa, di cui alla Concessione Edilizia in Sanatoria n.ro 51/c, tra il 16.03.1985 ed il 31.12.1993, quindi abusivamente realizzato in epoca successiva, pertanto non assentibile, in quanto illegittimo sotto il profilo ambientale ed urbanistico”. Il provvedimento del Comune è giunto 8 giorni dopo che la Polizia Giudiziaria, su delega della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, aveva effettuato un sopralluogo proprio in relazione alle verifiche del cantiere della limitrofa Via La Cava. Durante le quali, notato l’immobile di recente fattura, sono scaturite le indagini anche sul manufatto, del quale secondo gli inquirenti, non c’era traccia fino a non molti anni fa. Di qui l’accesso e l’apertura di un ulteriore fascicolo d’indagine che vede l’operato dell’assessore messo in discussione. Una doppia vicenda che collegato a quanto spesso viene segnalato da audaci cittadini, vede sempre più nella bufera la giunta Balducelli.  – 12 ottobre 2024

 

Fonte: Stylo24, Il Mattino

 

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