Il Capo dello Stato, nella Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro,”Non si può rischiare la propria incolumità, è una questione di dignità umana”. Per l’Anmil, nonostante tre morti al giorno per incidenti e cinque per malattie professionali, non risulta esserci ancora la giusta considerazione
“Nella giornata odierna l’Italia rivolge il pensiero alle persone che hanno perso la vita o subito infortuni e malattie a causa del proprio lavoro. Oggi è un giorno di riflessione, ricordo e di rinnovato impegno. La sicurezza sul lavoro è una priorità permanente per la Repubblica. Ogni vita persa, ogni vita compromessa chiama un impegno corale per prevenire ulteriori perdite della salute e della dignità di chi lavora” – ed inoltre – “Rinnovo oggi la vicinanza della Repubblica alle famiglie di quanti hanno perso un proprio caro a causa di incidenti sul lavoro e un sentito apprezzamento alle attività dell’Anmil, che da decenni contribuisce a promuovere la cultura della sicurezza, dando voce alle vittime e fornendo sostegno alle loro famiglie in momenti di grande difficoltà. Lavoro e sicurezza sono diritti inscindibili” conclude il presidente della Repubblica.” –
In occasione della Giornata, vengono rilanciati gli ultimi dati diffusi dall’Inail: nel periodo gennaio-agosto 2024 sono stati denunciati all’Istituto circa 387mila infortuni sul lavoro con un incremento dello 0,9% rispetto ai 383mila dello stesso periodo del 2023; i morti denunciati sono stati 680 in crescita del 3,5% rispetto agli otto mesi dell’anno scorso, quando ne erano stati registrati 657. Quanto alle malattie professionali, il numero delle denunce (circa 59mila) e’ aumentato del 21,3% (piu’ di 10mila casi) rispetto ai primi otto mesi del 2023. Per il presidente dell’Anmil, Emidio Deandri è tempo di concentrare l’attenzione sulla tutela delle vittime del lavoro che viene regolata da una normativa che risale al 1965 e che per questo deve essere assolutamente rivista, per evitare che rimangano indietro intere famiglie che si ritrovano ad affrontare disabilita’, dolore e difficoltà economiche all’indomani di un infortunio o per una malattia professionale. “Nonostante la grave recrudescenza del fenomeno infortunistico”, con la media di tre morti negli incidenti al giorno a cui se ne aggiungono cinque per malattie professionali” – sottolinea Deandri – “a oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro non riceve la giusta considerazione, dovrebbe invece rappresentare una priorita”. Per Deandri questa ricorrenza è l’ occasione per sensibilizzare sul tema le forze politiche, stimolando riflessioni e assunzioni di un impegno concreto per il futuro, al fine di arginare morti e infortuni sul lavoro e malattie professionali. – 13 ottobre 2024