Come da previsioni, nemmeno il 2025 sarà l’anno della grande riforma delle pensioni, invocata da più parti per la sostenibilità di un sistema da tempo in crisi. Lo schema di disegno della Manovra da 30 miliardi di euro lordi lascia più o meno tutto invariato come l’anno scorso. Pertanto riconfermate le misure della Legge di Bilancio 2024. Prorogati per il 2025 gli interventi di flessibilità previsti dalla scorsa Legge di Bilancio. Ovvero, Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Quota 103, prevede la possibilità di andare in pensione in anticipo, con 62 anni di età e 41 anni di contributi versati, imponendo però il ricalcolo contributivo. Per ora all’Inps sono arrivate molte meno domande del previsto: circa 7mila su una stima iniziale di 17mila. Ape sociale è invece un anticipo pensionistico che può essere ottenuto, una volta raggiunti i 63 anni e cinque mesi di età, dai lavoratori che si trovano in una situazione di svantaggio: disoccupati, care giver, persone con invalidità almeno del 74% e con almeno 30 anni di contributi, o impiegati in attività usuranti con almeno 36 anni di contributi. Opzione donna consente alle lavoratrici un pensionamento anticipato, ma solo a fronte di 35 anni di contributi e 61 anni di età (ridotti di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni). – Qualche novità potrebbe però arrivare da una riformulazione degli incentivi per chi decide di rimanere al lavoro. Infatti, quanto riguarda “la permanenza al lavoro”, come annunciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella conferenza stampa di presentazione delle misure, si tratterebbe di un innovativo meccanismo di incentivazione alla permanenza in servizio su base volontaria con un incentivo significativo sul fronte fiscale. L’ipotesi potrebbe essere una detassazione del 9,19% di contribuzione a carico del lavoratore. Resta tuttavia da vedere quali saranno i dettagli operativi. Il Mef anticipa che saranno “potenziate” le misure destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro. Al vaglio anche la rivalutazione delle minime, Forza Italia vorrebbe arrivare a 640 euro. – 16 ottobre 2024
Fonte SkyTg24