Coinvolti anche datori di lavoro e addetti centri per l’impiego. Misure cautelari nelle province di Salerno, Napoli, Avellino e Padova.
Salerno – Gli ufficiali di Polizia Giudiziaria in servizio presso la Compagnia Carabinieri di Eboli, insieme al personale del Comando Provinciale di Salerno, nonché delle Compagnie Carabinieri di Padova, Montella e Torre del Greco, hanno eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari personali emesse dal Gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 16 persone, di cui 2 sottoposte alla custodia in carcere, 11 alla custodia domiciliare e 3 all’obbligo di dimora. Contestati a vario titolo i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti in materia di immigrazione e falsi nonché di devastazione, incendio nonché di ulteriori reati in danno di compagnie assicurative. L’indagine ha riguardato un gruppo criminale, in cui sono coinvolti anche datori di lavoro e impiegati presso centri per l’impiego compiacenti, che, a fronte dell’esborso di somme di denaro, predisponeva e presentava la falsa documentazione richiesta dal decreto flussi ed emersione dal lavoro irregolare per l’ottenimento del titolo di soggiorno in Italia. Dall’indagine, è emersa l’operatività di un’associazione attiva nella Piana del Sele che, mediante datori di lavoro e centri di assistenza per l’impiego compiacenti, avrebbe prodotto e presentato documentazione falsa utile a favorire, attraverso il decreto flussi ed emersione dal lavoro irregolare 2020, l’ingresso e la permanenza illegale nel territorio nazionale di extracomunitari. In particolare sarebbero state rilevate 240 pratiche relative al flusso stagionale 2020, di cui 44 per l’emersione dal lavoro 2020, nonché una per ricongiungimento familiare, tutte finalizzate al rilascio del relativo permesso di soggiorno, a fronte delle quali il titolo autorizzativo è stato rilasciato in 9 casi. Per attivare l’iter delle pratiche di emersione dal lavoro irregolare la somma pretesa dall’organizzazione sarebbe stata di circa 3.000 euro, di cui euro 1.300 richiesti al datore di lavoro nonché la somma di circa euro 1500 pro-capite relativa ai flussi stagionali. Il 23 marzo 2020, due degli indagati, al fine di percepire il risarcimento del danno, avrebbero incendiato, un’abitazione a Postiglione assicurata per 1,4 milioni di euro. – 28 ottobre 2024