20 Novembre 2024
22:13

Sorrento -Sant’Agata, si rispolveri la storica cronoscalata

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Oltre a quello di creare eventi in bassa stagione, l’obiettivo,con il supporto della storia, dovrebbe essere quello di riportare in auge i fasti della gara di velocità in salita che si svolse dal 1923 al 1967 per 25 edizioni lungo il classico percorso che da Piazza Tasso, attraversando Massalubrense, portava al traguardo del  rettilineo di Reola a Sant’Agata sui Due Golfi.

Sorrento – Come ogni anno, a fine della stagione turistica,si ricomincia a parlare di politiche di destagionalizzazione che secondo quanto più volte proposto dovrebbe consentire  la redistribuzione dei flussi su periodi diversi da quello estivo . Destagionalizzazione ed Eventi – Purtroppo finora, fatto eccezione di qualcuno che continua a guardare con ottimismo verso il futuro,  poco o nulla è stato fatto o proposto sia dalle amministrazioni locali che dalle varie associazioni di imprenditori  nel concentrarsi a trovare alternative che vadano in tale senso. Anzi, l’attuale boom turistico ,con il conseguente periodo di vacche grasse che si sta vivendo, sembra totalmente affossare eventuali impegni verso la destagionalizzazione, tutto a danno della folta popolazione dei lavoratori stagionali. Eppure in territori come la penisola sorrentina, proprio la storia, in particolar modo quella sportiva,potrebbe essere, con appropriati e studiati eventi, una grande opportunità da sfruttare nel  periodo di bassa stagione. In particolar modo la rievocazione  di quelle che furono, nel secolo scorso,le  famose gare di velocità in salita che altrove stanno diventando sempre più una realtà.

Gare di velocità in salita per auto storiche – I veicoli storici in Italia coinvolgono centinaia di migliaia di persone, che muovono una filiera virtuosa di restauratori e preparatori. Valorizzare quello che a tutti gli effetti rappresenta un prezioso patrimonio  significa, con il supporto degli enti locali, dare l’opportunità  di generare circuiti turistici nuovi ed iniziative che valorizzino anche le vocazioni secondarie dei territori, legate magari agli entroterra o alle bellezze che periodi dell’anno, considerati di bassa stagione, che comunque possono offrire. Il motorismo storico può pertanto contribuire a colmare ed attivare quei vuoti  per i quali ormai da anni si cerca inutilmente di dare delle risposte. Anche perchè, tale fenomeno negli ultimi anni ha registrato un costante aumento di interesse e pertanto di eventi. Una delle specialità più conosciute è rappresentata senz’altro dalle gara di velocità in salita per auto storiche, meglio conosciute come cronoscalata o velocità montagna.  Ovvero,una competizione automobilistica  che pone come obiettivo la “scalata” di una strada in salita con un tempo di percorrenza. Diffuse sul tutto il territorio nazionale e con un enorme seguito di pubblico, nel secolo scorso, le cronoscalate hanno rappresentato, insieme ai rally,le gare automobilistiche stradali più seguite. Una specialità quella della velocità in salita tuttora valorizzata,  dato la particolare conformazione montuosa dell’Italia e la passione motoristica che continuano  a generare competizioni con auto moderne che culminano con il  CIVM Campionato Italiano Velocità Montagna con una serie di cronoscalate tra cui le più famose: la Trento Bondone; il Trofeo Luigi Fagioli in Umbria; la Coppa Selva di Fasano in Puglia; le Svolte di Popoli;  la Cividale-Castelmonte e la Cronoscalata Linguaglossa (Mareneve);la Rieti-Terminillo,Coppa Bruno Carotti; Coppa Sila, Trofeo Domenico Scola; Salita dei Monti Iblei; Monte Erice. Altro invece l’obiettivo della velocità in salita per auto storiche, ovvero è quello di far rivivere i fasti delle famose competizioni storiche che si svolgevano lungo le classiche salite lungo percorsi che hanno fatto la storia dell’automobilismo corsaiolo europeo, che in varie competizioni raduna auto, piloti e appassionati provenienti da tutto il continente.

La Sorrento- Sant’Agata – Nel territorio sorrentino amalfitano due le competizioni in salita che sono rimaste nella storia: l’Amalfi-Agerola e la ancora piu famosa Sorrento-Sant’Agata.  Un binomio, quello sorrentino che, sebbene ultimamente è stato accostato allo slalom annuale che si svolge per tre chilometri sul Nastro Verde, tratto della Strada Statale 145 ,  potrebbe rappresentare per il territorio costiero  una grande opportunità per organizzare un evento che rievochi  quella che fu una delle prime gare in salita della storia dell’automobilismo italiano che si svolgeva però sull’altro versante della penisola sorrentina. Una gara automobilitica  in salita di notevole storicità che si svolse  dal 1923 al 1967 con ben 25 edizioni. Il  percorso di gara,di km 12,300  prevalentemente in salita,caratterizzato da molte curve e tornanti insidiosi ,da affrontare con il giusto equilibrio e maestrìa altrimenti erano spesso  causa di incidenti e conseguenti ritiri,  si sviluppava lungo la Strada Provinciale 98  che da Sorrento attraversando il centro di Massalubrense, conduceva poi al traguardo del  rettilineo di Reola a Sant’Agata sui Due Golfi.  La corsa fin dall’inizio della prima edizione del 1927 era suddivisa, , in cinque categorie, ognuna delle quali oggetto di classifica finale: “Classe fino a 1100 cm cubici”, “Classe fino a 1500 cmc”, “Classe fino a 2000 cmc”, “Classe oltre 2000 cmc” e la “Categoria Corsa” che decretava il vincitore assoluto.

Il percorso storico per Massa Lubrense – Il luogo di partenza della competizione, escluso le ultime edizioni, era la centralissima Piazza Tasso  a Sorrento, dove era permesso a tanti appassionati ammirare da vicino  le vetture in gara e incontrare i piloti, mentre il traguardo era posizionato nel rettilineo di Reola, di fronte a Villa Cerulli, a Sant’Agata sui Due Golfi, dove gli appassionati si riunivano per festeggiare i vincitori. Fu proprio la prima edizione  del 1927, un grande successo di pubblico grazie alla impeccabile organizzazione dell’ Automobil Club Napoli a cui seguirono ulteriori , seppure altanelanti edizioni lungo un tracciato dalla notevole asprità dove i piloti potevano metter in mostra il loro coraggio e la loro abilità. Subito dopo la partenza si affrontava, sebbene con un primo tratto pianeggiante, lo stretto e tortuoso percorso della Strada Provinciale con curve molto impegnative. Una delle prime, quella  denominata del Boschetto (dall’omonimo ristorante)posta a fine di un rettilineo e  famosa per vari lunghi che spesso culminavano con danni all’entrata della struttura. Successivamente, dopo aver affrontato le non meno impegnative curve di  Serracapriola ,si transitava per il borgo di Capo di Sorrento per affrontare un impegnativo misto-veloce che portava infine in località Villazzano, dove i rombi dei motori si sentivano finanche dal mare. Seguiva,dopo aver transitato per il ristorante Antico Francischiello, ancora un tratto misto veloce fino alla staccata  della curva di quella che poi diverrà la Conca Azzurra  che immetteva poi al rettilineo, con lo sfondo di Capri, del  Bellavista di Riccardo di Francischiello da percorrer in pieno fino alla staccata dell’ennesimo tornante. A cui seguivano una serie di impegnative chicane  che conducevano al centro di Massalubrense dove si imboccava poi l’aspro e difficoltoso percorso, tutto in salita ,verso il traguardo di Reola a Sant’Agata sui Due golfi. Strette curve e tornanti impegnativi, come quello dell’Annunziata, dove i piloti doveveno dimostrare tutta la loro abilità e destrezza se si voleva tenere il ritmo per ottenere un risultato di rilievo. La velocità, l’abilità e il coraggio venivano messe in mostra nella successiva parte del percorso, dove con ritmo sostenuto evitando muretti e spigoli di montagna sporgenti, si transitava per il Bivio di Titigliano da percorrere in pieno e dopo aver transitato il sottostante storico ponte si affrontava con una forte staccata, l’impegnativa curva detta dell’Ospedale, in località Busacca. Un tornante stretto e molto impegnativo dove si doveva per forza domare i cavalli fin o allora scaricati a terra nel rettilineo precedente, pena il muro in pietra circostante. Emozioni tanto da far accaponare la pelle ai tanti appassionati che anche in quella parte del percorso si affollavano.  Dove i rombi dei motori lasciavano una sinfonia unica insieme al profumo dell’olio bruciato creavano una atmosfra unica e indelebile, tuttora indimenticabile per chi nelle ultime edizioni ha avuto il privilegio di viverle.  Non meno impegnativo ed audace i successivo tratto denominato della “case popolari” una successione di strette curve caratterizzAgataata da spigoli sporgenti che si dovevano percorrere con audacia e velocità se si voleva ottener un buon tempo.  Anche alle “case popolari” spesso si registravano incidenti  di un certo rilievo. Di seguito altre curve veloci  da affrontare  a tavoletta fino ad altra impegnativa curva a destra che immetteva  nel tortuoso e stretto passaggio del borgo di Pastena.  Dopo un susseguirsi di ulteriori impegnative curve si giungeva nello stretto passaggio prima del rettilineo finale. All’uscita del quale si affrontava, scaricando tutta la potenza dei motori,  finalmente il rettilineo di Reola  per tagliare, di fronte a Villa Cerulli il traguardo di  Sant’Agata sui Due Golfi.

L’organizzazione,i piloti e le vetture – Dalla prima edizione e fino al 1967, anno dell’ultima del 1967 la gara si svolse per 25 volte. Ad organizzarla in maniera scrupolosa e perfetta era l’Automobil Club di Napoli (A.C.I.). Ente fondato nel  1906 per iniziativa dell’ingegnere anglo-napoletano Lamont Young. Cofondatore fu il metese Tommaso Astarita, mentre un suo nipote omonimo rivestì la presidenza dell’ente dal 1952 al 1956. Nel 1926 L’ACI si trasformò in RACI (Reale Automobile Club d’Italia), ed anni dopo riprese la vecchia denominazione. Nel frattempo la manifestazione fu supportata dall’ on. Salvatore Girardi presidente della Deputazione Provinciale, dal sindaco di Massa Lubrense Cav. Cerulli, dall’Assessore Cav. Dott. Vincenzo Casola di Sant’Agata sui due Golfi e dal Comune di Sorrento. Durante le prime edizioni, le auto partivano con un certo distacco, in genere di 4′ fra le macchine da turismo e di 6′ fra quelle da corsa dopo 10′ minuti di intervallo. Nel 1927 le partenze avvenivano a distanza di 5 minuti. Dal 1950 i tempi si iniziarono a misurare in minuti, secondi e decimi di secondi, in precedenza erano in minuti, secondi e quinti di secondi. Nel 1965 Le vetture divise per potenza, partivano ad intervallo di un minuto. Come era prevedibile , dopo la gara del 1937, in cui si affermò il campione Bellucci, la seconda guerra mondiale fu la causa del mancato svolgimento della gara. Con la ripresa delle gare dopo la guerra e precisamente dal 1947 , Bellucci  vinse altre sette edizioni della Sorrento -Sant’Agata. Da questa edizione in parallelo alla competizione automobilistica si svolgeva anche quella motociclistica dove per svariate volte si affermò Franco Carrano. Gare che successivamente negli anni sessanta furono per lo più dominate dal carottese Mario Russo, detto “Mario o milionario”. Sulle strade della Sorrento-S.Agata passarono le più note auto da corsa, Maserati, Alfa Romeo, Bugatti, Ferrari e tante altre come le famose Fiat 595 Giannini, le Fiat Abarth 750, le Fiat Abarth 850TC, le 850 Nurburgring , Fiat Abarth 1000TCR negli anni successivi sostituite con le favolose supercompetitive Fiat Abarth 1000 radiale.

Michele Terminiello – Dopo Nora Pattison e la nobildonna sorrentina, Elena Maresca di Serracapriola, entrambe su Fiat nell’edizione del 1935, alla gara nelle edizioni successive, parteciparono  anche le donne tra cui Maria Teresa De Filippis che successivamente  fu la prima ragazza a competere in Formula Uno. Le ultime  furono vinte: nel 1965 da Mariano Moselli su Fiat Abarth le successive  del 1966 e del 1967 furono vinte rispettivamente da Domenico ScolaMichele Terminiello entrambi su Fiat Abarth 1000L’ultima edizione della Sorrento-Sant’Agata si svolse nel  1967 ed è ricordata come “l’edizione Terminiello perché a vincerla fu il pilota  di casa, originario di Torca, Michele Terminiello, il quale al volante di una Fiat Abarth 1000, stabilì il primato assoluto della corsae fu portato in trionfo dal pubblico in visibilio per la sua impresa.Terminiello percorse i dieci km in 6′ 8′ 8/10 alla rispettabilissima media oraria di km 97,613, facendo valere le doti di manegevolezza e di ripresa della sua vettura che, accoppiata ad una perfetta conoscenza del percorso, gli permisero di imporsi ad avversari dotati di mezzi meccanici ben più potenti del suo e di battere tutti i precedenti primati. Un ‘edizione indimendicabile durante la quale il famoso pilota/preparatore  mise in mostra tutta la sua abiltà e capacità di uomo vincente.  Seguì un finale emozionante che vide il campione portato in trionfo dai suoi amici Santagatesi e Torchesi. Michele Terminiello insieme ai fratelli Franco, Carlo ed Enrico Palumbo, Giuseppe Esposito, Luciano Russo e tanti altri,  originari della penisola  sorrentina,oltre alla Sorrento-Sant’Agata, dove raccolsero sempre  piazzamenti di rilievo, furono protagonisti di un’epoca indimenticabile facendosi onore e rappresentando con risultati eccellenti, il motorismo sportivo sorrentino lungo il territorio nazionale. Come era prevedibile la Sorrento -Sant’Agata attirava un numero incredibile di spettatori, dai semplici curiosi ad appassionati, secondo le cronache dell’epoca  le località coinvolte, in quel contesto, erano frequentate anche da  persone famose attirate dalla competizione e dallo sport motoristico.  Sempre secondo i cronisti dell’epoca, quasi sempre, per tradizione, alla fine della gara i piloti, gli organizzatori e le forze dell’ordine tutti accompagnati dalle rispettive consorti e figli, si ritrovavano ospiti dei fratelli Iaccarino nei saloni e sulle terrazze incantevoli del loro albergo per gustare le famose prelibatezze della rinomata cucina sorrentina.

La Vernasca Silver Flag – Vediamo altrove  quali sono  le riedizioni di famose cronoscalate che continuano a fare la storia delle corse automobilistiche in salita.Eventi  che riescono a radunare  migliaia di appassionati provenienti da tutto il mondo che  mostrando alcune delle auto d’epoca più belle della storia della velocità in salita e che ogni anno si sfidano lungo gli storici percorsi che hanno fatto la storia dell’automobilismo sportivo in salita. Tra le più rinomate e famose in tutto il mondo la riedizione della Vernasca Silver Flag. Una gara di velocità in salita  rimasta tale fino al 1972, il cui  percorso si snoda lungo la strada tra Castell’Arquato e Vernasca, fra le colline emiliane,dove, tra gli anni ‘50 e ‘70, vennero scritte pagine importanti della storia dell’automobilismo italiano, 34 curve di cui la maggioranza tornanti e con pendenze che arrivavano anche al 10% che manda in visibilio gli appassionat. Alla prima edizione (1953) parteciparono circa 40 piloti, con la presenza ufficiale dell’Alfa Romeo che vi aveva Consalvo Sanesi su una splendida 3000 CM.  La Vernasca Silver Flag, rappresenta nella più classica forma la gara d’auto d’epoca, vale a dire come premio alla miglior conservazione o al miglior restauro. Negli anni, si è guadagnata l’appellativo di Goodwood italiana, cosa che la dice lunga sulla qualità delle vetture che vi sfilano. Partiti con un piccolo numero di vetture in pochi anni la Silver Flag, si è trasformata in un evento internazionale capace di richiamare appassionati da tutta Europa. La Vernasca Silver Flag nascenel 1995 da un’idea di Claudio Casali,oggi presidente del CPAE e Pietro Silva, con l’obiettivo di riportare in auge i fasti della gara di velocità che si svolgeva su questo stesso tracciato tra il 1953 e il 1972. Alla Silver Flag partecipano collezionisti e piloti dell’epoca d’oro, campioni che, messa da parte la competizione, tornano a vestire tuta e casco per questa tre giorni di sola bellezza. Per  gli organizzatori, il sogno di far tornare a rombare macchine leggendarie sulle stesse strade prese vita a metà degli anni ’90 e non si è più fermato.Le vetture percorrono per 3 volte il tracciato che da fondovalle sale a Vernasca, sfilando con grinta ed eleganza tra i tornanti delle nostre colline. La strada viene chiusa al traffico per l’occasione che permette anche alle auto da corsa non targate, ai prototipi e alle monoposto di uscire da rimesse e musei per tornare a correre sull’asfalto. 200 auto di alta collezione,  moltissime con un passato sportivo. Passeggiando nel paddock si può leggere la storia dell’automobilismo, con vetture che hanno corso Mille Miglia, Targa Florio, 24 Ore di Le Mans, le gare più importanti tra gli anni ‘30 e ‘70.

Alcuni equipaggi arrivano dagli Stati Uniti, dal Giappone, dall’Australia; molti altri  provengono dallInghilterra e dalla Germania. La metà dei partecipanti è straniera: se si  considera che  circa 200 piloti, accompagnati da parenti o meccanici,si riesce a capire   la portata dell’evento: una folla festosa ed elegante, che subito si innamora del  territorio. Dei borghi, dei panorami e ovviamente della cucina. Chi partecipa per la prima volta, quando arriva a Castel Arquato resta semplicemente stupefatto. Vari piloti hanno preso parte a diverse edizioni e sanno ormai come muoversi tra ristoranti, trattorie e cantine,sostengono gli organizzatori – Con la registrazione ricevono il pacco gara, che contiene prodotti tipici della Val d’Arda e piacentini. Al termine delle giornate di corsa si  organizza una cena a Castell’Arquato e Vernasca. Eventi, pensati ogni anno con un menù differente, volto ad esaltare la enogastronomia locale.

Di fronte ad un  tale evento, alle potenzialità, in termini di paesaggio e mete limitrofe da coinvolgere come la stessa costiera amalfitana,  nonchè un percorso enogastronomico tra i più invidiati al mondo,  perchè non organizzare un evento simile , magari in periodo di bassa stagione, come la Sorrento-Sant’Agata con il suo storico ed unico percorso? Anche perchè a differenza di altre località esposte in tal senso , proprio la storia è dalla nostra parte. 31 ottobre 2024 – salvatorecaccaviello

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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