Dopo le recenti uccisioni di giovanissimi, sabato prossimo,la città si mobilita per porre un freno ai tragici eventi che sempre più spesso vedono dei ragazzi nei panni sia di vittime che di carnefici. Per il sindaco Manfredi si è difronte ad un’emergenza reale, mentre il prefetto di Bari, le istituzioni stanno lavorando all’inverosimile
Napoli si mobilita per cercare di mettere un freno all’escalation di violenza che sempre più spesso vede dei ragazzi nei panni sia di vittime che di carnefici. Associazioni, sindacati e altre realtà impegnate nel sociale, in tutto 75 sigle scenderanno in piazza sabato prossimo,nel corso di un’assemblea pubblica promossa da Libera Campania, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Napoli, che si terrà alle 10,00 in piazza Cavour. Gli omicidi di Salvo ed Emanuele, spiegano i promotori della mobilitazione, sono “ferite che colpiscono e interrogano Napoli”. “Pistole, esplosivi, armi di medio e piccolo taglio circolano tra le strade, le piazze, i vicoli e le scuole della nostra Napoli e feriscono, ammazzano, provocando dolore e morte. Armi e droghe, troppo facili da acquistare e che finiscono nelle mani di giovani, adolescenti, bambini. Armi che vengono utilizzate senza controllo di giorno come di notte, quando gran parte della città spesso è lasciata in balia di bande e criminalità”. L’obiettivo della mobilitazione è di “liberare Napoli dall’uso e dalla cultura delle armi”. Per il sindaco Gaetano Manfredi, “a Napoli abbiamo una reale emergenza, quella delle armi in mano a ragazzini. Ci sono giovani che hanno cominciato a commettere reati con le armi in pugno già a 14 o 15 anni e questo ci deve far molto riflettere. Secondo il sindaco, “bisogna intervenire nella direzione della vigilanza, con attività di controllo del territorio, soprattutto di notte, quando questi eventi nella maggior parte dei casi avvengono“. Pertanto sottolinea ancora il Primo cittadino, maggiore videosorveglianza e più vigili in strada la sera, ma serve anche “un’attività di monitoraggio, di controllo ed anche di recupero e inclusione di questi ragazzi, che vanno seguiti, sapendo che spesso vengono da contesti familiari molto difficili”. “Mi ha colpito molto – ha aggiunto Manfredi – il fatto che l’ultima vittima è stata uccisa da un minore che era uscito da poco dal carcere e che aveva dei comportamenti non gestibili. Ragazzi come lui vanno seguiti con procedure specifiche; senza un’attenzione particolare da parte di chi ha competenze, ci possono essere altri casi del genere”. Per il prefetto Michele di Bari “È un momento particolare per Napoli ma sono certo che la città saprà superarlo, le istituzioni stanno lavorando all’inverosimile”. – 05 novembre 2024
Foto di repertorio; fonte Ansa