Un’intera porzione di terreno si è staccata, lasciando un evidente solco di terra nuda che interrompe la vegetazione, scendendo pericolosamente verso le strutture sottostanti.
Massa Lubrense – La bellezza di Marina della Lobra continua a d essere oscurata da una frana di notevoli dimensioni. L’evento si è verificato lungo il costone collinare che sovrasta il piccolo porto. Un’intera porzione di terreno si è staccata, lasciando un evidente solco di terra nuda che interrompe la vegetazione, scendendo pericolosamente verso le strutture sottostanti, mettendo ancora una volta sotto i riflettori la fragilità del territorio e la mancanza di una manutenzione adeguata. Con l’arrivo delle piogge invernali, le condizioni potrebbero peggiorare, aumentando il rischio di smottamenti ancora più estesi. La collina colpita dalla frana mostra segni di instabilità, e il materiale sceso a valle si avvicina pericolosamente ad abitazioni, strutture e imbarcazioni ormeggiate al porto. I cittadini massesi, già provati da anni di trascuratezza, lanciano un appello alle istituzioni circa il rischio idrogeologico che non può più essere ignorato. secondo gli esperti la situazione attuale è frutto di una combinazione di vari fattori: la morfologia complessa del territorio, la mancanza di interventi di consolidamento e il cambiamento climatico, che porta sempre più spesso eventi meteorologici estremi. La vegetazione spontanea, per quanto rigogliosa, non è sufficiente a garantire la stabilità di un suolo già fragile.
Serve un intervento urgente e concreto per mettere in sicurezza l’area, che non è solo un simbolo della bellezza naturale della Costiera Sorrentina, ma anche un punto nevralgico per il turismo e la nautica locale. La situazione attuale è frutto di una combinazione di fattori: la morfologia complessa del territorio, la mancanza di interventi di consolidamento e il cambiamento climatico, che porta sempre più spesso eventi meteorologici estremi. La vegetazione spontanea, per quanto rigogliosa, non è sufficiente a garantire la stabilità di un suolo già fragile. 08 dicembre 2024 – Giovanni Maresca