La Guardia di Finanza smantella una centrale illegale di tv web a Napoli

Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn

Illegalmente venivano trasmessi sul web e sui social network palinsesti, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento delle principali piattaforme di streaming. In 4 anni incassati 850mila euro, presi “pirata” e due complici

Napoli –  Scoperta, dal dal Nucleo di polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza partenopeo in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, una centrale Iptv. Dalla quale illegalmente venivano trasmessi sul web e sui social network palinsesti, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento delle principali piattaforme di streaming.  Tre le persone individuate a cui i finanzieri hanno notificato altrettante misure cautelari emesse dal gip Maria Luisa Miranda, arresto in carcere per il promotore e obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria per due suoi complici. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Silvio Pavia e dal procuratore aggiunto Alessandro Milita  della terza sezione – criminalità economica – della Procura di Napoli, hanno consentito di scoprire che il “pirata”, promotore dell’associazione a delinquere, aveva messo in piedi anche una chat sulla quale commercializzava, sempre a pagamento, video e foto pedopornografici.Nell’abitazione del capo della banda di pirati sono stati trovati circa 1600 contenuti pedopornografici commercializzati a pagamento su WhatsApp. Secondo quanto emerge dalle indagini, in soli 4 anni, facendo pagare 10 euro al mese (80 euro per il pagamento annuale) alle sue migliaia e migliaia di utenti (6mila dei quali sono stati individuati e verranno sanzionati) era riuscito a incamerare oltre 850mila euro. 6mila utenti privati (a cui saranno comminate sanzioni tra 150 e 5mila euro) i quali pagavano versando il denaro su conti italiani ed esteri. Duemila di questi avrebbero invece pagato i servizi in criptovaluta, confluita su 64 wallet digitali ora bloccati. – 19 dicembre 2024

Fonte Ansa
Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn