Una brutta storia,conseguente all’opera di diffamatori di mestiere che non fa onore alla nostra città e a chi l’amministra. Una serie di interrogativi in merito ad inspiegabili e talvolta vergognosi episodi, già attenzionati all’A.G e che al momento rimangono senza risposta. Nel frattempo la stessa solerzia da parte di chi di dovere si arena di fronte a situazioni intollerabili di illegalità, come una notevole lottizzazione abusiva nel centro città con ordine di demolizione oggetto di una sentenza divenuta irrevocabile.
Sorrento – Tra un incomprensibile clamore mediatico e ulteriori continue diffamazioni (regolarmente denunciate all’A.G.) anche con l’anno nuovo, continua a tenere banco la vicenda relativa alla piazzola sul Nastro Verde, dopo l’avvenuto ripristino delle opere contestate dal Comune, nonostante una recente richiesta di autorizzazione paesaggistica in sanatoria, poi archiviata. Una brutta storia che non fa onore ad una Città come Sorrento e a chi attualmente l’amministra. Inspiegabile, per certi versi , ma che se approfondita forse si riesce a dare delle risposte ad ulteriori evidenti perché. In particolar modo se si pensa che dalla parte alta del territorio, dal Picco Sant’Angelo, alla Malecoccola, passando per Casarufolo, tutta la zona collinare , tra Casarlano, Cesarano e Priora, così come nel centro città, nonostante ingiunzioni alla demolizione e finanche acquisizioni a patrimonio comunale, si continua ad operare indisturbati in strutture urbanisticamente illegittime. Spesso realizzate in luoghi ampiamente tutelati da norme e vincoli, ma dove, di fronte ad una incomprensibile inerzia degli uffici comunali e delle Autorità preposte, vige la illegalità più assoluta.
La piazzola – Ulteriormente singolare se si pensa che proprio lungo il Nastro Verde, sono stati perpetrati una miriade di illegittimità come: ampie aree acquisite da privati e poi persino recintate, cosi come spazi appartenenti al Demanio dello Stato sin dall’unico esproprio del 1958 ed acquisite illegittimamente a strutture alberghiere. Nonché innumerevoli ed inspiegabili passi carrai in piena curva, in barba al Codice della Strada asserviti a strutture ricettive sorte negli ultimi anni. Che dire poi della struttura adibita a ristorante (di cui insieme ad altre intollerabili speculazioni interesseremo successivi articoli), a poche decine di metri dalla fantomatica piazzola, sorta illegittimamente negli anni novanta e ingrossatosi successivamente fino a divenire un ristorante? Realizzata su di un importante corso d’acqua e sul ciglio della strada con l’evidente consenso degli Uffici comunali che gli rilasciano persino le licenze per operare? Il tutto nella piena indifferenza sia dell’Anas che del Comune che invece hanno trovato tutto il vigore, evidentemente perduto, concentrandosi su di una area come la piazzola che inconfutabilmente, carte alla mano, appartiene ad un privato,(su tale punto invitiamo a leggere l’articolo del 14 dicembre 2024) concentrando: tempo, energie, mezzi e uomini su di un piccolo pergolato di circa 5mt x 3mt dove in passato si adagiava una grossa pianta di Kiwi, un cancelletto, una lastra di marmo di appena di 15x20cm ,alcuni metri di recinzione e due piccole nicchie, una dell’utenza idrica e l’altra Enel (quest’ultima neanche compresa nell’ingiunzione a demolire) che sono stati fatti passare, come una delle più eclatanti operazioni antiabusivismo mai avvenuta negli ultimi decenni lungo il territorio comunale. Ulteriormente amplificata dal coinvolgimento di Enti ed Autorità e …una certa stampa, nel giorno del sopralluogo preliminare (del 3 dicembre scorso), per stabilire il modo di operare per rispristinare i luoghi, poiché dall’Ufficio Tecnico Comunale si era stabilito, con una cronologia alquanto dubbia, una serie di provvedimenti culminati (come da pec del 27/11/2024 e del 09/12/2024) con la procedura di demolizione in danno (per la cifra di euro 4158,66+ Iva). Circa la quale, onde evitare una ulteriore sceneggiata (già programmata per il giorno 10 dicembre, giorno della demolizione in danno) ad opera del Comune, si è provveduto auto demolendo il tutto, in una sola giornata di lavoro ,per poi avviare un procedimento civile per eventuale risarcimento danni.
Il capro espiatorio – Un modo inusuale di agire da parte degli Uffici comunali nei confronti di un cittadino che all’improvviso, insieme alla propria famiglia, si è visto catapultato in una gogna mediatica , che in un contesto di forte speculazione edilizia che vige lungo tutto il territorio comunale, non aveva assolutamente ragione di esistere. In quanto risolvibile in un confronto presso gli Uffici comunali ed evitare quella che poi si è rivelata essere una vera e propria messa in scena, con enorme spiegamento di Forze dell’Ordine, dell’UTC, e di uomini e mezzi Anas, nonché della Gori. A nulla, nei giorni precedenti, erano valsi gli appelli sia ai Vertici dell’Amministrazione comunale che nel frattempo ci rassicurava in merito, alla Segretaria Generale con la quale ancora si è in attesa di essere ricevuti, nonché ai responsabili dell’UTC che in varie occasioni risultavano irreperibili. L’impressione è stata quella che si doveva dare un segnale forte e concreto a qualcuno, una sorta di capro espiatorio, per dimostrare magari l’efficienza della macchina comunale contro le illegittimità edilizie, oppure ridimensionare qualcosa o qualcuno che imperterrito, come il legittimo proprietario dell’area sottoposta a ripristino e acquisizione, che oltre a denunciare da tempo determinate intollerabili menzogne, rappresenta sul territorio note associazioni nazionali che da decenni si battono per la tutela di quel prezioso patrimonio paesaggistico e ambientale come il territorio sorrentino che tra l’altro raffigura il pilastro portante dell’economia turistica locale. Autore, nel corso del tempo, insieme ad altri audaci, di innumerevoli segnalazioni presso la Procura della Repubblica ed Enti istituzionali superiori che hanno fermato una serie di importanti speculazioni a danno del territorio (prime tra tutte il parcheggio in Via Rota e il Vallone dei Mulini). Mettendoci la faccia in prima persona, tempo e sempre più spesso il portafogli. Segnalazioni e denunce che, nel corso degli anni, hanno contribuito a preservare, almeno in parte, un territorio dalla bellezza straordinaria e dal quale in molti continuano a trarre benessere.
Le associazioni e le rappresaglie – Ciò, in vari casi, anche con una politica locale in apparenza dormiente, non ha evitato, rappresaglie di ogni tipo e provenienza. Come l’aggressione, di un anno fa, al presidente del Wwf Terre del Tirreno , Claudio d’Esposito e alle minacce al giornalista de “Il Fatto Quotidiano” Vincenzo Iurillo ed in ultimo alle calunnie e diffamazioni nei confronti del proprietario della piazzola nonchè rappresentante VAS (Verdi, Ambiente e Società), circa gli scarichi illeciti in un rivolo che attraversa la sua proprietà, smentiti dai vari verbali di sopralluogo da parte del Comune e Enti preposti; una serie di capillari sopralluoghi e verifiche della propria abitazione (tanto da poter dire che non un solo centimetro sia sfuggito a tali interminabili controlli), così come l’area di proprietà sul Nastro Verde che, impropriamente si vuole attribuire, senza esibire alcun titolo di proprietà o esproprio, al Demanio dello Stato (a tale proposito si ribadisce che la mappa catastale non costituisce assolutamente elemento derimente ai fini dell’accertamento della proprietà). Finito anch’egli nel tritacarne mediatico messo in piedi ad arte da diffamatori di mestiere, soltanto per aver pubblicato un articolo con il quale le associazioni nazionali rappresentate prendevano le distanze da un certo modo di fare. –
I diffamatori di mestiere – Un’attività, quelle delle associazioni, ben vista da una parte della cittadinanza, mentre la restante non favorevole in quanto da sempre dedita a speculazioni di ogni tipo e in modo evidente spesso appoggiata finanche dalla politica locale ma che per raggiungere i propri obiettivi, nel corso del tempo, ha trovato anche l’appoggio di un gruppo di balordi nullafacenti capeggiati da un soggetto poco raccomandabile ,con precedenti penali, salito alla ribalta negli ultimi tempi per essere l’autore sui social di una serie di diffamazioni nei confronti di amministratori comunali, politici locali, imprenditori, di note associazioni nazionali, giornalisti e finanche di semplici cittadini. Con l’unico scopo di preservare dall’abbattimento una lottizzazione abusiva realizzata circa vent’anni fa nel centro della città e già varie volte oggetto di ingiunzione alla demolizione e definitiva acquisizione a patrimonio comunale. Ma circa la quale, il Comune da oltre 17 anni (a differenza della solerzia dimostrata con l’area sul Nastro Verde), continua inspiegabilmente a rimanere immobile, nonostante l’ordine di demolizione oggetto di una sentenza emessa dal Tribunale di Torre Annunziata, divenuta irrevocabile. Un’ azione che ha tuttavia procurato al soggetto in questione, che tra l’altro, si manifesta essere nullatenente (nonostante un tenore di sopra le righe), con precedenti penali e una lunga serie di querele per diffamazione con successive aperture di procedimenti penali (Mod. 21) e rinvio a giudizio (l’ultimo in ordine di tempo alla vigilia di Natale). Alcuni dei quali già conclusi con condanne che si vanno a sommare ad altre passate in giudicato. A fiancheggiare tale azione diffamatoria, altri nullafacenti lestofanti che incanalatosi già da tempo verso il tramonto della propria esistenza, hanno trovato nella menzogna la loro realizzazione, dopo una vita di risaputi fallimenti. Anch’essi collezionisti di querele per diffamazione, alcune delle quali già con procedimenti penali a Mod. 21.-
L’inspiegabile inerzia del Comune – Una continua quotidiana azione diffamatoria che nonostante le gravi accuse rivolte anche verso il Comune, non si riesce , oppure non si vuole arrestare. Infatti la frequentazione, quasi quotidiana di determinati soggetti presso gli Uffici comunali, la facilità con la quale vengono ricevuti dai vertici dell’Amministrazione comunale, da Dirigenti e Funzionari nonché dalla Segretaria Generale, nonostante i continui insulti e menzogne spalmati sui social, lascia pensare ad una sorta di inspiegabile immunità, se non addirittura un certo “timore reverenziale” nei confronti di costoro. In molti in città iniziano a pensare che taluni soggetti , tramite la loro azione diffamatoria che sotto certi aspetti si potrebbe definire qualcosa oltre l’intimitazione, possano avere addirittura in mano le sorti della città.
Gli uffici comunali e la fuga di notizie – Una tesi confermata anche dal facile accesso, da parte di costoro a notizie relative a pratiche riguardante cittadini e imprenditori custodite negli uffici comunali. Una continua e vergognosa fuga di notizie, non pubblicate sull’Albo Pretorio e pertanto riservate, ma date in pasto, non si sa da chi e in qual modo, a questo gruppo di lestofanti che non esitano a spiattellarle con offese e ingiurie sui social rendendo pubbliche notizie riservate,ledendo in modo grave la privacy dei cittadini. In altri casi si evidenzia come alcuni facoltosi personaggi della vita pubblica della città siano prima presi di mira da costoro per essere irrimediabilmente bastonati sui social per poi successivamente abbandonati e lasciati stare. Una situazione, quest’ultima, che meriterebbe senz’altro una profonda riflessione anche da parte delle Autorità preposte ed Enti istituzionali superiori, circa quelli che potrebbero rivelarsi eventuali raffinati metodi per tenere sotto scacco cittadini e imprenditori che vivono o operano in località note ed esposte come Sorrento.
Un sistema da debellare – Un’altra tesi che già da tempo sta prendendo piede in città è quella che costoro non sono altro che un gruppo di burattini in mano ad un potere che li giostra e li usa a suo piacimento per colpire a destra e a manca quei cittadini che danno fastidio oppure ostacolano determinati programmi. Se così fosse un tale meccanismo si rivelerebbe micidiale per coloro che potrebbero essere esposti a tale sorta di pressione che vedrebbe coinvolti persino responsabili e autorità comunali. Individuare chi si cela dietro quello che da più parti ormai viene definito un sistema è più che mai necessario. Poi ci sta chi da sempre è abituato a mettersi in discussione quotidianamente e fiducioso nell’opera della Magistratura non teme alcun tipo di ricatto o estorsione e combatte a viso aperto determinati personaggi e contesti.
La lottizzazione abusiva – Quanto accaduto con la piazzola sul Nastro Verde è senz’altro emblematico del periodo in cui viviamo e che se approfondito forse potrebbe contribuire a far capire determinati meccanismi , non del tutto piacevoli , in cui tuttavia ognuno potrebbe trovarsi all’improvviso coinvolto. Nel caso specifico, al di là della comprensione e senz’altro dell’attendibilità che ancora si deve riscontrare in chi è costretto ad operare in determinate condizioni, come dirigenti e funzionari degli uffici comunali,per sfatare tuttavia ogni dubbio ed avere la certezza che tutto viene eseguito rispettando norme e regolamenti , necessiterebbe che chi di dovere rispondesse a determinati ed evidenti quesiti:
intanto, come da documentazione rinvenuta,sarebbe interessante sapere circa lo scarso interesse dimostrato sinora in merito alla notevole lottizzazione abusiva realizzata nel centro città, come ampiamente rappresentata da una dettagliata relazione del novembre 2018, stilata da un ex funzionario dell’UTC con allegata Sentenza con ordine di demolizione emessa dal Tribunale , divenuta irrevocabile; nonché l’accertamento di inottemperanza ed acquisizione gratuita al patrimonio comunale ed ingiunzione alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi a firma del dirigente responsabile del giugno 2023 e la delega al Comando di Polizia Municipale di eseguire controlli periodici finalizzati a documentare le opere circa il ripristino dello stato dei luoghi a seguito del provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica in merito all’istanza di autodemolizione dell’aprile 2024.
I tanti perchè – Mentre, nel caso specifico della piazzola, sarebbe opportuno sapere come si spiega la ennesima fuga di notizie dagli Uffici Comunali circa delle comunicazioni avvenute esclusivamente tramite posta certificata (pertanto non pubblicate sull’Albo Pretorio) tra l’Ente comunale e un privato cittadino? Così come più volte già successo in passato, quando inviata una pec agli uffici comunali con contenuto riservato, perché dopo appena qualche ora il contenuto veniva spiattellato sui social e oggetto anche di articoli diffamatori da parte di qualche pseudo giornalista? La stessa inspiegabile situazione si è verificata il 3 dicembre scorso, nel giorno del sopralluogo alla piazzola, dove l’UTC aveva riunito Autorità ed Enti istituzionali con mezzi e uomini in misura sproporzionata, per quella che è stata poi definita la grande operazione antiabusivismo a Sorrento ( un piccolo pergolato di circa 5mt x 3mt dove in passato si adagiava una grossa pianta di Kiwi, un cancelletto, una lastra di marmo di appena di 15x20cm ,alcuni metri di recinzione e due piccole nicchie, una dell’utenza idrica e l’altra Enel (quest’ultima non compresa nell’ingiunzione a demolire) quando proprio insieme al funzionario UTC e la Polizia Municipale seguirono i soliti balordi diffamatori a bordo di un’auto che parcheggiandosi nei paraggi fotografarono e filmarono l’accaduto, mentre un’altra malandata losca figura giunse a piedi filmando sfacciatamente quando stava accadendo. Pertanto,chi aveva avvertito costoro se le varie comunicazioni tra l’UTC e il privato cittadino avvennero esclusivamente via pec? Chi ha fatto in modo che una emittente privata si adoperasse nel mettere in onda, in un telegiornale di approfondimento, con dovizia di particolari, un servizio su tale irrisoria vicenda? Facendola passare come una pagina vergognosa per la notorietà dell’abusivista? Sottolineando inoltre che lo stesso era stato autore di sversamenti illegali nel rivolo adiacente alla propria abitazione e di ulteriori opere abusive con aumento di volumetria, nonché di ulteriori abusi su suolo Anas? Inoltre si evidenziava in modo dettagliato il contenuto delle pec tra il sottoscritto e il Comune di Sorrento, circa quelle che dovevano essere poi le demolizioni in danno imposte dall’Ufficio Tecnico Comunale. Infine si concludeva che quanto rilevato poneva fine ad uno “dei più eclatanti” casi di abusivismo in penisola sorrentina. La stessa situazione si è verificata nel giorno del sopralluogo di avvenuto ripristino quando subito l’arrivo del Funzionario comunale e della Polizia Municipale lo stesso soggetto diffamatore di mestiere transitando sul Nastro Verde a bordo della sua auto ,filmò quanto si stava svolgendo sulla piazzola. Chi , anche in quella occasione, aveva avvertito costui? Stessa cosa dicasi nei giorni successivi quando agenti della Polizia Municipale sono stati sorpresi a fotografare la piazzola nonostante l’avvenuto ripristino dello stato dei luoghi. Per quale ragione? In una delle occasioni, il capopattuglia dichiarò che erano stati sollecitati a seguito di una segnalazione. Circa la quale immediatamente è partito l’Accesso agli Atti e tuttora si è in attesa di risposta. Chi è costui che ha sollecitato tale azione e perchè gli agenti senza una ragione plausibile si sono recati a fotografare l’avvenuto ripristino per varie volte?? – Una serie di inspiegabili episodi che denotano una attenzione quasi spasmodica da parte del Comune e del Comando di Polizia Municipale, tanto da suscitare costante timore e preoccupazione in una famiglia composta da valenti professionisti e di persone oneste e perbene. Una brutta vicenda già attenzionata alle varie Autorità ed Enti preposti e a cui , al di la dei procedimenti penali già in corso nei confronti dei soliti diffamatori di mestiere, necessita che qualcun altro, magari dal Palazzo, dia delle risposte concrete e rassicuranti. – 05 gennaio 2025 –salvatorecaccaviello
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