4 Febbraio 2025
06:51

A Giugliano, l’ex sindaco e altre 24 persone arrestate per appalti e soldi al clan in cambio di voti

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Complessivamente sono state notificati 20 arresti in carcere e 5 ai domiciliari e oltre agli esponenti del clan, tra i destinatari dei provvedimenti figurano anche consiglieri, ex assessori e amministratori di società.

L’ex sindaco di Giugliano in Campania sarebbe stato il perno attorno al quale ruotava un sistema di tangenti e pertanto  arrestato dal Ros insieme con altre 24 persone a cui la Dda di Napoli contesta, tra l’altro, lo scambio politico-mafioso, reato che sarebbe stato commesso in occasione della tornata elettorale del 20 e 21 settembre 2020  per vincere le elezioni. Complessivamente sono state notificati 20 arresti in carcere e 5 ai domiciliari e oltre agli esponenti del clan, tra i destinatari dei provvedimenti figurano anche consiglieri, ex assessori e amministratori di società. Le accuse, a vario titolo, sono associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione, tentata estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori e corruzione. Oltre agli arresti è stato notificato un sequestro del valore di alcuni milioni di euro. Nei mesi scorsi, l’ex sindaco è finito in un’altra indagine sull’affidamento del servizio dei rifiuti urbani: la Procura di Napoli Nord aveva chiesto i domiciliari però respinti dal gip. Tra le accuse anche un episodio corruttivo (in concorso con un ex assessore, un dirigente comunale e il rappresentante di una società) per la concessione di un permesso negato finalizzato alla realizzazione di complesso commerciale di una nota catena internazionale di fast-food, e mazzette, da ben 25mila euro mensili, intascate con due ex consiglieri comunali e due esponenti del clan (a cui erano stati promessi anche posti di lavoro), versate dalla ditta che si era aggiudicata la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti a Giugliano. Ma nella lista dei reati ipotizzati ci sono anche turbative d’asta e altre tangenti: da centinaia di migliaia di euro, per influenzare la gara di appalto per l’aggiudicazione degli interventi stradali di collegamento alla base Nato di Giugliano in Campania, e per i lavori di “recupero e razionalizzazione di immobili di edilizia residenziale pubblica”. Ma il clan Mallardo, piuttosto organizzato per la ricerca di voti da dirottare al candidato compiacente, non disdegnava le tipiche attività criminali core business delle mafie, come le estorsioni e l’usura. – 03 febbraio 2025

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