L’angolo della storia “La Napoli post unitaria e il Grand Tour”

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di Raffaele Iaccarino                                                     

iL 1860 è la data dell’annessione del Sud Italia al Regno d’Italia. I Borboni sconfitti, lasciano il regno di Napoli dopo un lungo periodo di sovranità. Con l’annessione Napoli perde il prestigio di essere capitale di un regno diventando una modesta città di regno d’Italia. Napoli a fine ottocento conta 445mila abitanti , oltre il 30% non aveva un lavoro e nessun reddito con conseguente dislivello sociale tra aristocratici e il resto del popolo. Acnhe a causa di troppa disoccupazione e analfabetismo. La povera gente abitava in tuguri simbolo del totale squallore , privi di luce e aria. I Borboni avevano solo pensato al restauro di edifici pubblici , costruzione del  teatro S.Carlo , restauro delle Ville Reali , ignorando le problematiche della gente . Unico scopo abbellire la capitale, per prestigio e scopi turistici. Tanto che all’epoca nessuna città poteva paragonarsi a Napoli per bellezze naturali e monumentali. Con l’unificazione il Sud Italia e la stessa città di Napoli cadono però in una crisi profonda di produttività sociale e intellettuale . Successivamente sarà con il Gran Tour, ovvero un lungo avventuroso viaggio per l’Europa a cavallo o in carrozza che durava intere settimane , mesi o anni, che si inizia a conoscere la realtà locale ,attraverso le visite di scrittori, letterati e anche di semplici viaggiatori, tra cui  politici e aristocratici, che si potrà avere una divulgazione ampia della squallida situazione partenopea . Fu proprio la stampa con Pasquale Villani attraverso le ”Lettere Meridionali” in cui vengono denunciate , le totali mancanze della politica e l’aumento della delinquenza. Importante anche il contributo di Francesco Mastriani e  Vittorio Imbriani che successivamente forniranno ulteriori informazioni , in particolar modo della corruzione dei politici locali. Altro personaggio del Gran Tour a Napoli fu Jessie Mario, giornalista inglese , il suo volume ”La Miseria di Napoli” descriveva  la politica e  la realtà socio-economica partenopea . Anche Axel Munthe fu testimone della situazione precaria sanitaria, intervenendo durante il colera del 1884.

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