Per l’Autorità Nazionale Anticorruzione il frazionamento artificioso dell’appalto, tenuto conto che la parcellizzazione della progettazione ha consentito di utilizzare lo strumento dell’affidamento diretto per ciascun incarico, “il cumulo degli importi dei vari incarichi avrebbe determinato il superamento della soglia di rilevanza europea”
Sorrento – Lo scorso dicembre, con grande soddisfazione da parte della cittadinanza, il sindaco Massimo Coppola annunciò l’avvio della procedura di gara di appalto per i lavori di riqualificazione dello Campo Italia in via Califano. Una serie di interventi necessari per adeguare l’impianto sportivo ai criteri infrastrutturali imposti dalla Lega Calcio. Un’operazione possibile grazie al finanziamento da parte dell’Istituto per il credito sportivo, per un importo di 7 milioni 343.982,22 euro, da rimborsare nei prossimi 25 anni. Successivamente si rese noto che era stata predisposta una determina a firma del Dirigente responsabile (UTC) con la quale si stabiliva i termini del capitolato che prevedeva l’affidamento dell’appalto integrato della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori per l’intervento di restyling del Campo Italia. Per la prima parte dei lavori (la seconda prevede la realizzazione del parcheggio interrato e alla ricostruzione della Tribuna Centrale) fu stabilita la cifra di 5 milioni 457.896,69 euro. Grande entusiasmo per la cittadinanza e in particolar modo tra i tifosi rossoneri che, grazie all’Amministrazione Coppola,vedevano finalmente realizzato un sogno. “La ristrutturazione dello stadio Italia è un’opera fondamentale per la città di Sorrento – si disse all’epoca .“Non solo consentirà alla squadra locale di disputare le partite in casa, ma contribuirà anche a valorizzare il territorio e ad attrarre nuovi investimenti.” Tutto bene quindi, avanti a gonfie vele! Invece no! A mettere i bastoni tra le ruote all’Amministrazione comunale e all’Ufficio comunale preposto, dopo la vicenda (tuttora irrisolta) della presunta incompatibilità dell’AD della Fondazione Sorrento, ancora una volta l’ANAC ovvero, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione che al tanto entusiasmo da parte della cittadinanza antepone un altro scenario che ancora una volta vede come protagonista l’Amministrazione e gli Uffici comunali responsabili. L’attenzione è stata posta in merito alla progettazione, suddivisa in più incarichi. Ovvero invece di affidarsi ad un solo soggetto che sarebbe stato poi responsabile anche di eventuali future anomalie, si è preferito spacchettare il progetto coinvolgendo più tecnici che dovrebbero lavorare in maniera autonoma per raggiungere poi lo stesso obiettivo. L’Anac ha evidenziato suo dissenso con una nota a firma del presidente Giuseppe Busia, inviata al Comune di Sorrento in merito all’ esercizio dell’attività di vigilanza in materia di contratti pubblici, circa gli incarichi per la redazione del PTFE (Il progetto di fattibilità tecnico-economica che costituisce il primo dei due livelli successivi di approfondimenti tecnici, che si completa con il livello successivo costituito dal Progetto Esecutivo) afferente agli affidamenti degli incarichi tecnici, da parte del Comune di Sorrento, per la progettazione dell’opera. Nello specifico, sottolinea Autorità Anticorruzione, la modalità di affidamento degli incarichi tecnici per la progettazione dei lavori dello Stadio Italia di Sorrento è configurabile come “violazione del divieto di artificioso frazionamento dell’appalto”, previsto dall’articolo14 del Codice Appalti. È quanto deliberato dall’Anac con Atto approvato dal Consiglio il 22 gennaio 2025, nell’ambito dell’attività di vigilanza in materia di contratti pubblici.
La vicenda riguarda la suddivisione in tre diversi incarichi, con una previsione di spesa di euro 445.112,51,del Progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE) dei lavori di qualificazione e adeguamento della struttura. Il Comune aveva motivato la scelta appellandosi alla “particolare specialità delle materie oggetto di affidamento e nella ontologica diversità delle stesse” e alla necessità di affidare il progetto a “professionisti di elevata qualificazione”, condizione questa che avrebbe consentito di superare i limiti previsti dal sopracitato articolo 14 del Codice degli appalti secondo cui “un appalto non può essere frazionato per evitare l’applicazione delle norme del codice, tranne nel caso in cui ragioni oggettive lo giustifichino”.
Sulla base di tale norma, l’Anac contesta innanzitutto la decisione del Comune di Sorrento circa la parcellizzazione della progettazione del PFTE “senza riscontrare specifiche esigenze tecniche, determinandosi, in tal modo, l’improprio concorso di più professionisti nell’ambito dello stesso settore e delle stesse categorie di progettazione, non coerentemente con la necessità di assicurare una visione unitaria dell’impostazione progettuale”.
L’Autorità ha inoltre evidenziato che il frazionamento del caso specifico ha anche comportato “la duplicazione di prestazioni per le medesime categorie progettuali, con conseguente duplicazione di spesa”, rendendo “maggiormente onerosa e complessa la gestione della fase progettuale in esame”.
Richiamando precedenti pronunciamenti,l’Anac ha rammentato che nell’ambito dei servizi tecnici di ingegneria e architettura, come nel caso di specie, per stabilire la normativa applicabile all’affidamento di incarichi di progettazione è necessario verificare se gli stessi siano o meno riferiti ad un medesimo intervento e che ai fini dell’individuazione della procedura da espletare, la stazione appaltante è tenuta alla stima unitaria dell’importo totale dei servizi necessari ad una progettazione univoca e completa dell’opera affinché risulti funzionale e fruibile.
Per l’Autorità, con il frazionamento artificioso dell’appalto in questione, tenuto conto che la parcellizzazione della progettazione ha consentito di utilizzare lo strumento dell’affidamento diretto per ciascun incarico, “il cumulo degli importi dei vari incarichi avrebbe determinato senz’altro il superamento della soglia di rilevanza europea”, eludendo in tal modo l’attuale normativa e i principi di efficacia, efficienza ed economicità a cui si deve ispirare l’azione della pubblica amministrazione. Da quanto emerge, senz’altro un modo alquanto anomalo, quello praticato dall’Amministrazione comunale e dall’Ufficio preposto, nel dare via a quello che per tanti sorrentini rappresenta un sogno che finalmente si potrebbe realizzare. Dopo la presa di posizione dell’Autorità Anticorruzione, visto anche le tante singolarità che ultimamente si stanno registrando, necessiterebbe senz’altro una profonda riflessione da parte della cittadinanza circa la gestione attuale della città– 19 febbraio 2025
Fonte Anac