Secondo quanto denunciato dagli ambi entalisti, gli interventi consisterebbero in sbancamenti di roccia, apertura di una strada carrabile e costruzione di opere murarie, con una sostanziale modifica dello stato dei luoghi
VICO EQUENSE (NA) – Ancora una volta, la Penisola Sorrentina torna sotto i riflettori per presunti abusi edilizi che mettono a rischio il fragile equilibrio del suo patrimonio paesaggistico e naturale. Questa volta l’attenzione si concentra sulla frazione di Alberi, dove, secondo quanto segnalato da cittadini e associazioni ambientaliste, sarebbero in corso lavori edili di dubbia legittimità in via Giovanni Battista della Porta, in un’area soggetta a vincoli paesaggistici e idrogeologici.
Secondo quanto denunciato dal WWF Terre del Tirreno, gli interventi consisterebbero in sbancamenti di roccia, apertura di una strada carrabile e costruzione di opere murarie, con una sostanziale modifica dello stato dei luoghi. Il tutto, a quanto pare, senza alcuna tabella esplicativa dei lavori, come invece previsto per legge.
La situazione ha spinto l’Associazione a richiedere un intervento urgente dei Carabinieri Forestali e della Polizia Locale, al fine di verificare la regolarità delle opere e la presenza delle necessarie autorizzazioni. Qualora venissero riscontrate irregolarità, il WWF sollecita un sequestro dell’area per evitare ulteriori danni al territorio. “Il territorio della Penisola Sorrentina è sotto saccheggio da troppo tempo!” – tuona Claudio d’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno, che richiama con amarezza le parole del celebre urbanista Antonio Cederna: “Il nostro è ormai un Paese dalla topografia provvisoria”.
D’Esposito punta il dito contro una mentalità diffusa che considera il paesaggio come uno spazio da plasmare a piacimento, ignorando il delicato equilibrio ambientale, la bellezza originaria dei luoghi e il valore culturale del territorio. Una visione miope che, secondo l’attivista, continua a generare devastazioni mascherate da progresso, sostenute da silenzi istituzionali o da autorizzazioni facili.
“È tempo di ricominciare a denunciare con forza ogni attentato alla nostra Terra delle Sirene” – prosegue d’Esposito – “e di conservare ogni albero, ogni metro di terra coltivabile, ogni angolo di roccia o spiaggia, da tramandare intatti alle future generazioni”.
Il monito del WWF è chiaro: non basta più indignarsi, è necessario tornare a vigilare e agire concretamente, pretendendo trasparenza, rispetto delle regole e tutela del paesaggio. Perché il territorio – quello vero, non quello raccontato nei depliant – è l’eredità più preziosa che possiamo lasciare. – 25 aprile 2025