Il Presidente della Repubblica ha poi criticato l’insufficiente crescita salariale, con un chiaro riferimento ai dati dell’OIL che indicano come i salari reali italiani restino inferiori ai livelli del 2008, nonostante i segnali di ripresa occupazionale.
Nel suo discorso in occasione del Primo Maggio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un appello duro e lucido contro l’indifferenza che ancora circonda le morti sul lavoro, definendole “una piaga che non si arresta”, già costata centinaia di vite nei primi mesi dell’anno. Visitando l’azienda BSP Pharmaceuticals a Latina, ha ribadito la necessità di un impegno più incisivo da parte di istituzioni, imprese e lavoratori.
“La Repubblica è fondata sul lavoro” – ha ricordato Mattarella – sottolineando come questo debba essere motore di dignità, coesione e progresso, e non un terreno di esclusione o, peggio, di tragedia. Le morti nei luoghi di lavoro, ha affermato, non possono essere archiviate come inevitabili. La sicurezza non è un’opzione: è una responsabilità condivisa.
Il Presidente ha poi criticato l’insufficiente crescita salariale, con un chiaro riferimento ai dati dell’OIL che indicano come i salari reali italiani restino inferiori ai livelli del 2008, nonostante i segnali di ripresa occupazionale. Una stagnazione che pesa soprattutto sulle fasce più deboli, tra cui i migranti, spesso soggetti a condizioni di sfruttamento e caporalato.
Infine, ha richiamato al valore del dialogo sociale come strumento indispensabile per affrontare sfide complesse: dalle disuguaglianze salariali ai rischi economici globali. “Salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia”, ha dichiarato, invitando a non smarrire “il principio di umanità” nel rispetto della dignità del lavoro.