A dimostrazione che il settore è in forte espansione commesse per 55 nuove navi per un costo di 34 miliardi. Di cui circa la metà delle unità cruise saranno realizzate nel nostro Paese che secondo i pronostici, nel 2024, supererà i 14 milioni di passeggeri movimentati.
Saranno 55 le navi da crociera che saranno varate ,a livello globale,nei prossimi cinque anni che vedranno impegnate le compagnie crocieristiche con una spesa di 34 miliardi di euro. Delle 55 nuove navi, 52 saranno costruite in Europa per un impegno di 33,1 miliardi di euro di cui una metà saranno realizzate in Italia, per un valore complessivo, nel prossimo quinquennio, di quasi 20 miliardi, ovvero circa 4 l’anno. A renderlo noto, Pierfrancesco Vago, chairman di Clia Europe, nonché executive chairman di Msc Crociere. nella giornata di inaugurazione di Clia Cruise Week, la settimana europea della crociera, organizzata a Genova dalla Cruise lines international, insieme alle istituzioni liguri e genovesi. La kermesse, che si è svolta in questi giorni al Padiglione Jean Nouvel della Fiera di Genova. Vago ha ricordato che “l’industria crocieristica genera in Europa, ogni anno, una ricaduta economica pari 56,4 miliardi. E l’Italia è il Paese che beneficia in misura maggiore del settore. Il giro d’affari è pari a circa 15,6 miliardi di euro, molto superiore a quello della Germania (9,3 miliardi) e della Francia (7,7 miliardi). I posti di lavoro sono superiori ai 100mila. Inoltre, la costruzione di una nave da crociera attiva una ricaduta, sull’economia del Paese costruttore, pari a 4,5 volte il costo della nave. In totale, da qui al 2028, si può quindi stimare una ricaduta di circa 80 miliardi”. Il chairman di Clia Europe ha anche sottolineato che, nel 2024, Clia prevede si arrivi, a livello globale, a 34,1 milioni di passeggeri unici, salendo poi a 36,4 milioni nel 2025. In Europa le cose vanno particolarmente bene, perché, rispetto al 2019, la quota di passeggeri del Vecchio Continente sul totale è salita di 2 punti percentuali. In totale, da qui al 2028, si può quindi stimare una ricaduta di circa 80 miliardi di euro. In Italia – ha proseguito Vago – abbiamo avuto 13,7 milioni di passeggeri movimentati nel 2023; l’obiettivo è superare quota 14 milioni nel 2024. Si tratta di un numero ben superiore a quello del 2019, indice di un settore che ha saputo reagire in modo rapido ed efficace alla pandemia. Vago ha ricordato che di tutte le nuove navi in costruzione, più della metà saranno alimentate a Lng, il combustibile fossile più ecologico attualmente disponibile su larga scala sul mercato. Il sorpasso sui carburanti tradizionali, insomma, è in corso, tanto che già nel 2023 il 75% dei posti letto delle nuove navi è su imbarcazioni alimentate a Lng. – 17 marzo 2024