Un fenomeno che non si riesce a contenere anzi lo si incentiva con il rilascio di nuove Scia. Mentre è risaputo ormai che funziona solo nel breve periodo, mentre a lungo tempo potrebbe portare addirittura all’ impoverimento e sotto vari aspetti ad uno snaturamento del territorio. Necessarie politiche per un turismo di qualità e inerenti la vivibilità dei cittadini residenti.
Sorrento – La nostra Città così come tutto il territorio della Penisola sorrentina continuano ad essere meta molto ambite dal turismo internazionale. Un fenomeno che subito dopo il post pandemia ha iniziato a registrare un forte incremento dei flussi in maniera uguale e anche superiore all’anno record 2019, raggiungendo il picco nel 2023 che stando al pagamento della tassa di soggiorno che solo per gli over 18 anni, ammonta a 2,5 milioni di presenze. Tuttavia, se da una parte gioiscono le casse comunali con in introito record di tassa di soggiorno e chiaramente gli imprenditori o pseudo tali, dall’altra ,tali flussi record , più comunemente indicati con il termine “overtourism”, stanno provocando non pochi problemi a coloro che da sempre vivono lungo il territorio, e che al momento non vedono alcuna iniziativa in merito sia alle tante ataviche criticità che a quelle provocate da un sovraffollamento turistico. Ricchezza economica senz’altro, per gli storici imprenditori che continuano ad ingrossare i propri patrimoni senza attivarsi o quanto meno suggerire iniziative per uscire da quella che per vari versi viene considerata dai residenti come una vera e propria “sciagura” , che anche quest’anno, secondo le previsioni e come riconfermato dal primo lungo weekend che appena ci siamo messi alle spalle, la comunità locale si appresta a vivere. Tralasciando una sanità sempre più scadente e alle varie forme di inquinamento che massacrano un territorio una volta definito giardino, nessuna proposta si registra circa le criticità dal punto di vista infrastrutturale rappresentate dalla viabilità, il traffico, e pertanto il sovraffollamento turistico, che già da questo inizio stagione, cominciano ad essere un vero e proprio incubo per i residenti. Le stesse amministrazioni comunali sembrano non riuscire, oppure non vogliono capire la gravità del problema e il rilascio continuo di autorizzazioni per attività extralberghiere ne è la riprova. L’aumento di tali strutture nei vari comuni , talvolta addirittura raddoppiate rispetto all’anno precedente, sta a dimostrare che si vuole ancora favorire la quantità a discapito di quella che dovrebbe essere una prerogativa del turismo sorrentino, ovvero la qualità. Inutile pertanto sostenere che il fenomeno dell’overtourism è passeggero e che si tratta soltanto dell’onda lunga del post pandemia mentre nel frattempo non si fa niente per contenerlo, anzi lo si incentiva. Si dovrebbe a questo punto capire che, al di là delle ataviche criticità, la capacità di carico di territori come la penisola sorrentina è limitata; che il sovraffollamento turistico è un costo, perché privilegia un turismo di massa, veloce e rapido, che non rimane sul territorio ma piuttosto lo consuma. Pertanto, per quello che produce l’overtourism funziona solo nel breve periodo, ma nel lungo tempo potrebbe portare addirittura all’ impoverimento e sotto vari aspetti ad uno snaturamento del territorio . Quindi, invece di continuare a rilasciare scia per attività extralberghiere , autorizzazioni di occupazioni di suolo pubblico e demaniale ,sarebbe molto opportuno che le amministrazioni locali si concentrassero a studiare delle soluzioni che favoriscano innanzitutto il residente (che poi alla fine è colui che vota),varando delle politiche inerenti la vivibilità, la crisi abitativa e il costo della vita che non può essere uguale per 365 giorni all’anno a quello di un turista. Infine continuare a valorizzare e tutelare un territorio che di sicuro garantirà il suo ruolo anche in futuro, se sarà apprezzato. – 29 aprile 2024 – salvatorecaccaviello