27 Novembre 2024
21:21

Sorrento, continua il massacro delle alberature lungo il Nastro Verde.

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Opportuno sarebbe capire chi  tra Anas, Comune e privato è autore di quelli che vengono identificati come dei veri e propri scempi. Oltre alla mitigazione del rischio idrogeologico abbattere gli alberi lungo le nostre strade comporta un aumento esponenziale delle polveri sottili prodotte dai tubi di scarico, altamente nocive per la nostra salute ma che vengono trattenute e assorbite dai vegetali .

Sorrento – Con la bella stagione, come di consueto  si dà atto al massacro delle alberature lungo la strade della penisola sorrentina. Quest’anno, in particolar modo, incisiva l’azione che si sta portando lungo il ciglio stradale del Nastro Verde, tratto della Strada Statale 145 che da Sorrento collega con Sant’Agata sui due Golfi e alla Costiera Amalfitana, dove bellissime alberature, piantate all’epoca dall’Anas, all’improvviso, invece di essere magari potate a tegola d’arte, sono state capitozzate ed in alcuni casi totalmente eliminate. Come se gli alberi lungo le strade fossero un problema e non una risorsa contro l’inquinamento ma visto anche il contesto un aiuto al mitigamento del dissesto idrogeologico. Già qualche settimana fa, nella sponda ovest del rivolo Lamia in prossimità del Km 33, grossi alberi furono totalmente tagliati a raso da una equipe di operai  che evidentemente non avevano tenuto conto del sito in questione in quanto interessato da rischio idrogeologico molto elevato, zona rossa, come proprio indicato da un recente smottamento posto a pochi metri dal luogo del taglio. Stessa situazione si è ripetuta in questi giorni in direzione Sorrento in prossimità di località Parisi, subito dopo un famoso tornate caratterizzato da una piscina condominiale, è stato effettuato un altro massacro. Infatti sul luogo giacciono una moltitudine di tronchi di  grosse alberature totalmente abbattute e ora abbandonati lungo una vecchia stradina comunale che si snida  a valle della statale.  Un luogo, inutile dirlo ,a rischio idrogeologico  , dove in precedenza è stato permesso di tutto e di più, come un ingresso di una struttura extralberghiera, realizzato pericolosamente in piena curva in aggiunta ad un altro ingresso condominiale, con parcheggio e costruzione di strada privata di accesso alla struttura, come più volte inutilmente segnalato  agli uffici comunali  dalle associazioni ambientaliste, in barba a tutti i vincoli paesaggistici ed in particolar modo da quanto prevede il regio decreto 523 /1904, circa il parere idraulico in quanto proprio al di sotto scorre il prosieguo dell’unione di due corsi acqua come Acquacarboni e rivolo Lamia, quindi una portata importante. Ora non curanti di determinate criticità non si esita a far fuori anche le alberature di un certo spessore e bellezza che finora ornavano  e mantenevano in sicurezza  tale luogo. Spesso alla base di questi scempi ambientali c’è una grande ignoranza, una mancanza di educazione ambientale, un senso civico inesistente. Si dà più importanza, a fornire un panorama ad una villa di recente costruzione oppure ad una struttura alberghiera  ma non si da importanza alla funzione delle alberature in particolar modo poste lungo le nostre strade. Oltre alla mitigazione del rischio idrogeologico abbattere gli alberi sulle strade comporta un aumento esponenziale delle polveri sottili che vengono trattenute e assorbite dai vegetali e che sono altamente nocive per la nostra salute. Compromettendo in tal modo, quella formidabile mitigazione dell’inquinamento sia atmosferico che acustico che è alla base della qualità della vita di intere comunità.
Ora per una città  come Sorrento che aspira ad occupare un ruolo nelle città green,fermare e adoperarsi nel capire le ragioni di tali scempi, spesso conseguenze di ulteriori disastri paesaggistici, sarebbe un ottimo segnale che andrebbe fortemente nella direzione di quel cambiamento all’epoca tanto promesso.  – 09 maggio 2024 – salvatorecaccaviello

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