Il Primo cittadino metese, dimostrando ancora una volta di essere una spanna avanti ai suoi colleghi, sposa la proposta del gruppo territoriale M5S di adottare un salario minimo comunale di 9 euro all’ora. Bocciato dal governo Meloni, in vari comuni tra cui Firenze e Bacoli, i sindaci hanno introdotto tale misura.
Meta – Il sindaco Giuseppe Tito ha accolto la proposta, avanzata dal Gruppo territoriale del M5s , capitanato da Rosario Lotito, di applicare il salario minimo comunale ,dimostrando concretamente il suo impegno per il benessere economico dei lavoratori. D’ora innanzi a Meta chi otterrà una concessione demaniale o un appalto comunale dovrà garantire che nessun lavoratore guadagni meno di 9 euro all’ora. Un salario minimo che sarà applicato a diverse categorie di lavoratori, come bagnini, barman, operai, addetti alla sicurezza, parcheggiatori e personale delle mense. Soddisfazione da parte del Gruppo territoriale e si spera che altri sindaci peninsulari presto seguiranno l’esempio di Giuseppe Tito. Come è noto quella del salario minimo è una proposta che l’Opposizione sta avanzando in Parlamento da diverso tempo, ma senza alcun risultato, in quanto per l’attuale governo non rappresenta una priorità. Nel frattempo in vari comuni tra cui Firenze ,con il sindaco Dario Nardella e Bacoli con Josi Della Ragione, nonché la vicina Praiano, hanno introdotto tale misura come criterio obbligatorio per qualunque appalto di opere o servizi. Pertanto in tali realtà, chiunque lavorerà per il Comune o, in alternativa, riuscirà ad aggiudicarsi una concessione comunale o demaniale, dovrà garantire uno stipendio minimo di 9 euro l’ora. La Penisola sorrentina con l’apertura di Giuseppe Tito, che ancora una volta ha dimostrato di essere una spanna avanti ai suoi colleghi, senza escludere poi i dovuti controlli, il territorio si pone a fianco di tanti lavoratori e famiglie che, in particolar modo nel settore del turismo, spesso continuano ad essere sfruttati. – 22 maggio 2024 – salvatorecaccaviello