21 Novembre 2024
12:16

Abolizione Abuso d’Ufficio e paura della firma per i sindaci. Per Nicola Gratteri: “una foglia di fico”il potere non vuole essere controllato.

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Sul provvedimento varato e approvato di recente in Parlamento ,categorico il Procuratore di Napoli, ospite alla recente festa de “il Fatto Quotidiano”

Continua a far discutere  l’abolizione dell’Abuso d’Ufficio contenuta nella legge Nordio, la riforma  che contiene una serie di interventi che modificano vari aspetti del sistema giudiziario italiano. La nuova legge  abolisce la norma del Codice Penale – l’articolo 323 – che punisce il pubblico ufficiale che violando consapevolmente leggi, regolamenti o l’obbligo di astensione, cagiona un danno ad altri o si procura un vantaggio patrimoniale. Sull’argomento è intervenuto il Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, che già in precedenza aveva dichiarato che si tratta di un messaggio devastante e i cittadini non si fideranno più delle istituzioni, in questi giorni,ospite alla festa de “Il Fatto Quotidiano” si è intrattenuto anche sul fatto che l’Abuso d’Ufficio finora rappresentava un ostacolo per i pubblici funzionari  a firmare provvedimenti e quindi  l’abolizione di tale norma contribuirebbe a far ripartire la macchina ferma della pubblica amministrazione. Ma hanno paura di cosa? Cosa firma un sindaco? Sollevando tali interrogativi Gratteri ha sottolineato inoltre: Nei comuni con più di 15mila abitanti c’è il segretario comunale, poi c’è il prefetto, il viceprefetto che ti può consigliare. Quindi la paura della firma è una “foglia di fico”: il potere non vuole essere controllato, vuole essere libero”. Il magistrato ha poi ricordato come il reato di abuso d’ufficio fosse già stato modificato nel recente passato: “Sono state abbassate le soglie di pena per evitare le intercettazioni. Quindi a furia di fare modifiche è stata resa impossibile la possibilità di dimostrare il reato”. Stessa opinione sulle modifiche appena varate al traffico d’influenza: “Questa modifica è stata fatta per impedire che si possa dimostrare il traffico d’influenze”, ha sostenuto il capo dell’ufficio inquirente partenopeo. – 12 settembre 2024

 

Fonte, Il Fatto Quotidiano

 

 

 

 

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