21 Novembre 2024
12:38

Poggiomarino, voto di scambio politico mafioso, arrestato il sindaco

Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn

Sancito un patto tra politica e camorra  per le elezioni del 2020.In manette il  primo cittadino, eletto con i voti dei clan,insieme ad altre due persone

Il sindaco di Poggiomarino Maurizio Falanga e il vice sindaco Luigi Belcuore sono finiti agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Procura di Napoli per voto di scambio politico-mafioso circa le elezioni amministrative del  20 e 21 settembre 2020, su cui carabinieri e Procura di Napoli hanno indagato. Analoga misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri di Torre Annunziata nei confronti di Franco Carillo, ritenuto dalla Dda intermediario tra la politica e il boss Rosario Giugliano, a capo dell’omonimo clan locale.Fu durante tali elezioni che, secondo gli inquirenti,  il clan capeggiato da Giugliano si sarebbe adoperato per far eleggere sindaco Falanga “esautorando potenziali candidati” avversari, facendo confluire i voti degli affiliati e imponendo “sulla cittadinanza locale delle condizioni d’intimidazione e di assoggettamento”.Tutto con la promessa dell’affidamento di appalti pubblici.

Franco Carillo, che aveva fatto anche candidare la sorella, invece, avrebbe ricoperto il ruolo di ufficiale di collegamento tra la politica e il boss Rosario Giugliano, all’epoca dei fatti appena scarcerato, e anche di garante degli accordi presi assicurando con la vittoria delle elezioni al primo turno una quota degli appalti alla camorra e assunzioni nelle ditte a cui sarebbero andati, tra cui quelli per la metanizzazione, la ristrutturazione e gestione del cimitero.
Più volte, secondo quanto documentato dai carabinieri, Carillo ha incontrato il boss (che era in regime di libertà vigilata), per il giudice e la Dda “fungendo da emissario per conto del sindaco Falanga e del vice Belcuore”.
Anche Belcuore, secondo i carabinieri, venne eletto in quella tornata elettorale grazie alla camorra e ottenne la carica di vice sindaco con delega ai lavori pubblici e al cimitero facendo anche in modo di far confluire alcuni appalti alla ditta di famiglia. Secondo quanto emerso dalle indagini, il boss Rosario Giugliano (che in questa inchiesta è indagato), controparte nell’accordo politico-mafioso, avrebbe esercitato la sua influenza criminale per orientare le elezioni alla coalizione creata da Carillo mettendo fuori gioco i candidati che potevano disperdere voti o compromettere il risultato concordato della tornata elettorale in cambio di quanto pattuito: l’affidamento di lavori e servizi pubblici e assunzioni. Il sindaco Falanga vinse al primo turno la tornata amministrativa del settembre 2020 alla guida di una coalizione di centrodestra, ottenendo il 57,93% dei consensi contro il 42,07 del candidato di centrosinistra, il dem Giuseppe Annunziata.Poggiomarino, comune dell’agro nocerino-sarnese, conta poco meno di 22mila abitanti. A dispetto delle sue moderate dimensioni territoriali e di popolazione, è ritenuto da sempre preda di organizzazioni camorristiche locali e non è nuovo al fenomeno di scambi politico-mafiosi. Il Comune è stato sciolto per condizionamenti della criminalità organizzata già due volte, nel 1991 e nel 1999. Sul territorio di Poggiomarino sono censite due organizzazioni di stampo camorristico, rette rispettivamente da Antonio Giugliano, detto “o savariello”, costituente un’articolazione del più potente clan Fabbrocino, e l’altra più recente creata da Rosario Giugliano, detto “o minorenne”, solo omonimo del collaboratore di giustizia. – 21 ottobre 2024

Fonte Ansa

 

Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn