Tale è il caso, come definito anche dall’Autorità inquirente, dell’edificio realizzato dall’ex assessore al paesaggio e al condono al centro di una di un’inchiesta che svela gravi irregolarità nella pratica edilizia, manomessa e truccata che gli ha permesso di ottenere poi la sanatoria. Secondo quanto emerge dall’inchiesta in corso e riportata da vari organi di stampa, la richiesta, risalente alla legge 724/94, sarebbe stata manipolata e alterata per ottenere l’approvazione nel 2017, utilizzando documenti falsificati e prove inconsistenti relativi anche ad un’altro immobile.Documenti progettuali e relazioni tecniche relativi all’edificio attuale sarebbero, infatti, stati inseriti successivamente in una pratica che originariamente riguardava l’ immobile dove abitava il padre del’ex assessore. Atti truccati che hanno permesso la sanatoria di un fabbricato che, all’epoca della richiesta, non esisteva affatto.
A fare chiarezza un articolo de “Il Fatto Quotidiano” a firma di Vincenzo Iurillo che riporta le dichiarazioni del Tecnico del servizio Urbanistica del Comune di Massa Lubrense, Carlo Cangiani rese all’Autorità Giudiziaria. Il tecnico con oltre trent’anni di esperienza nel Comune, ha fornito una testimonianza dettagliata che evidenzia come, fin dall’inizio, ci sia stata malafede nella gestione della pratica. Infatti se si tiene conto che la particella 757, dove si trova il fabbricato di Tizzano, è situata in una zona (1A) in cui la legge vieta qualsiasi intervento edilizio, e pertanto impossibile ottenere alcuna sanatoria, a prescindere dalla data di realizzazione dell’edificio. Una brutta faccenda che vede alla base un insieme di scaltrezza e malafafede messe in pratica proprio all’interno degli uffici comunali , dove contrariamente la Legge dovrebbe imperare. Una grave vicenda che oltre a continuare a mantenere nella bufera l’operato del Comune e della giunta Balducelli, solleva un grosso interrogativo: sarà quello dell’ex assessore, l’unico caso lungo un territorio, come quello di Massalubrense, dove la speculazione edilizia e il consumo di suolo l’ha fatta da padrone negli ultimi trent’anni?
Di seguito l’articolo di Vincenzo Iurillo
Giustizia & Impunità
Massa Lubrense, il verbale: “Carte false e foto sostituite: così l’assessore ebbe il condono sulla casa”
Cangiani riempie tre pagine di virgolettati, inclusi quelli riportati qui sopra. Spiega perché il condono dell’assessore al condono era incondonabile. Sono le affermazioni di un tecnico che lavora in Municipio dal 1986 e al servizio Urbanistica dal 2006. La deposizione è durata due giorni, dall’8 al 9 ottobre. Inizia così: “Io sono andato il 26 settembre 2024 per la prima volta in vita mia presso la proprietà dell’assessore Tizzano (si dimetterà il 15 ottobre, ndr) e già dal primo momento mi sono accorto che c’era un fabbricato a due livelli illegittimo. Sono andato ad esaminare i titoli e risultava che questo immobile era stato oggetto di una concessione in sanatoria rilasciata il 5 ottobre 2017 a seguito di istanza di condono L. 724/94. È bastata una lettura rapidissima dell’atto e pochi approfondimenti per rendermi conto che era totalmente illegittima sia sotto il profilo ambientale che urbanistico e non assentibile”.
Per strappare il risultato poi sarebbe stata inviata alla Soprintendenza una pratica che ha fatto confusione sulle particelle oggetto dell’istanza. Non ne indicava nessuna negli elaborati, entrambe negli allegati e “verosimilmente chi ha rilasciato il parere ha letto esclusivamente la scheda istruttoria paesaggistica che si riferiva alla particella 422 mentre non ha guardato i restanti atti allegati ove si parla appunto della particella 757”.
Il dipendente dell’Urbanistica evidenzia proprio qui l’esistenza di “malafede” comprovata “dal fatto che la particella 422 si trova in zona 1B ,dove gli interventi edilizi si potevano condonare, mentre dal controllo da me fatto mi risulta che la particella 757 si trova in Zona 1A, dove non si può fare assolutamente niente tranne manutenzione e pertanto non poteva essere rilasciato il condono”. Nemmeno se gli abusi fossero stati realizzati prima del 1994, e non, come appare dalle aerofotogrammetrie, circa venti anni dopo. – 22 Ottobre 2024