Nell’annunciare la misura “senza precedenti”, il premier ha segnalato che solo nel 2023 i residenti non europei hanno acquistato 27.000 immobili in Spagna. “E non lo hanno fatto per viverci, non l’hanno fatto perché le loro famiglie avessero un posto in cui abitare, lo hanno fatto per speculare, cosa che noi – ha evidenziato Sanchez – nel contesto di carenza in cui ci troviamo, ovviamente non possiamo permettere”. Il Partito Popolare all’opposizione, attraverso il portavoce Borja Semper, ha bollato le misure come “interventiste” sul mercato immobiliare e destinate a produrre “prezzi più alti e meno offerta”.

Nel paese stanno crescendo le proteste per la difficoltà di trovare alloggi a prezzi accessibili, poiché canoni e quotazioni sono in forte aumento e l’offerta edilizia è molto al di sotto della domanda. “L’Occidente si trova di fronte a una sfida decisiva: non trasformarsi in una società divisa in due classi, i ricchi proprietari terrieri e i poveri inquilini”, ha affermato Sanchez. Tra le misure anche quella per cui tutte le nuove costruzioni realizzate dallo Stato rimarranno di proprietà pubblica a tempo indeterminato.

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