E’ quanto sottolinea il sindacato Funzione Pubblica CGIL Napoli e Campania in una nota inviata al Sindaco Massimo Coppola e ai dipendenti della Polizia municipale,all’indomani della prima udienza del procedimento che vede come parte offesa l’ex Vice Comandante Carmine Bucciero. Una iniziativa quella del Comune che nel confermare determinati atteggiamenti, potrebbe generare una indelebile ombra di dubbio sull’operato dell’attuale Amministrazione.
Sorrento – “La mancata costituzione come parte civile nel procedimento penale – un segnale grave ed inequivocabile da parte dell’Amministrazione” tale è l’oggetto di una nota inviata, al Sindaco Massimo Coppola e ai dipendenti della Polizia Municipale di Sorrento, da parte del Sindacato Funzione Pubblica CGIL Napoli e Campania. Nell’esprimere “profonda indignazione per la mancata costituzione del Comune di Sorrento come Parte Civile nel procedimento penale (R.G.N.R.
n. 2248/23),” avviato lo scorso 26 febbraio presso il Tribunale di Torre Annunziata, relativo ai reati di diffamazione aggravata ai danni dell’ex Vicecomandante della Polizia Municipale, dott. Bucciero Carmine. Coinvolto anch’egli in una campagna diffamatoria, messa in piedi da qualche anno,da un personaggio locale (imputato per la stessa accusa anche in ulteriori processi) con lo scopo di screditare e offendere in particolar modo, politici locali, assessori, consiglieri comunali, ex sindaci ,imprenditori, giornalisti, incolpati di aver realizzato abusi edilizi; e allo stesso modo rappresentanti delle Forze dell’Ordine rei di non aver applicato leggi e regolamenti. Una martellante azione diffamatoria sui social che da quanto emerge avrebbe tra l’altro l’obiettivo di evitare la demolizione di una corposa lottizzazione abusiva realizzata nel centro urbano,dal soggetto in questione. Circa la quale, nonostante varie ordinanze di ingiunzione e inottemperanza alla demolizione, acquisizione gratuita al patrimonio comunale e autorizzazione alla demolizione da parte della Procura della Repubblica, gli Uffici Comunali preposti continuano a rimanere inerti . La stessa inerzia che si è rilevata nell’udienza dello scorso 26 febbraio e sottolineata con indignazione dal Sindacato della Funzione Pubblica nella missiva indirizzata al Primo Cittadino. Dove inoltre si sottolinea che essendo la prima udienza, quale parte danneggiata era l’unica occasione per il Comune di Sorrento di costituirsi Parte Civile, e pertanto ora perde definitivamente il diritto di farlo. Tale decisione ,si sottolinea inoltre nella lettera del Sindacato: “assume un peso politico e istituzionale gravissimo, poiché denota un atteggiamento di totale disinteresse da parte dell’Amministrazione nei confronti della tutela della dignità e dell’onorabilità non solo del diretto interessato, ma di tutto il Corpo della Polizia Municipale e delle istituzioni cittadine”. La missiva continua cercando di capire e dare anche una lettura a determinati atteggiamenti: “Questa scelta – perché di scelta si tratta,- vista la chiara possibilità che il Comune aveva di agire diversamente – non può che essere interpretata come un’ammissione di inerzia o, peggio, come un segnale di sostegno verso chi si è reso responsabile di attacchi infamanti contro un servitore dello Stato.” Infine evidenziando quanto sia indispensabile per le comunità l’operato e quanto siano continuamente esposti i dipendenti della Polizia Municipale, il Sindacato mette ulteriormente in rilievo l’inaccettabile comportamento del Comune di Sorrento: “È un messaggio devastante per tutti i lavoratori della Polizia Municipale, che oggi si trovano ancora più esposti a campagne denigratorie, sapendo che l’Ente di riferimento non sarà pronto a difenderli. Riteniamo inaccettabile questa grave omissione e chiediamo che l’Amministrazione chiarisca pubblicamente le ragioni di questa mancata tutela istituzionale, assumendosene tutte le responsabilità. Non ci si può voltare dall’altra parte davanti a episodi che minano la credibilità e l’integrità di chi opera al servizio della collettivita”.
Gia in precedenza il nostro giornale, a differenza di una certa stampa locale, ascoltando una buona parte della cittadinanza, ha evidenziato tale vicenda, sollecitando il Comune a fare la propria parte. Sperando soprattutto nell’intervento diretto del Sindaco anche durante le sue dirette settimanali. Purtroppo, come già ribadito, determinati comportamenti rispecchiano quanto fatto finora in merito ad assessori, consiglieri e dipendenti comunali, anch’essi diffamati dal soggetto in questione e per i quali i vertici dell’Amministrazione non si sono assolutamente spesi per prenderne le difese o quanto meno esprimere un minimo di solidarietà. Tanti cittadini iniziano a porsi degli interrogativi su di un caso che ormai sembrebbe essere sfuggito di mano a coloro che sono stati chiamati ad amministrare una Cittò come Sorrento. In particolar modo quando si è chiamati a difendere il Corpo della Polizia Municipale, che oltre ad un segnale deciso alla comunità, dovebbe rappresentare una priorità da parte del Comune. Ciò non è avvenuto e si è persa una ulteriore opportunità per chiarire definitivamente la estraneità in una vicenda ormai inverosimile che da tempo ha varcato i confini territoriali e sta trascinando la Città di Sorrento nella vergogna. Una squallida parentesi della nostra storia che senza dubbio contribuisce a generare una indelebile ombra di dubbio sull’operato dell’attuale Amministrazione comunale. – 05 marzo 2025