Ipotizzato il disastro colposo e l’omicidio colposo plurimo.Le verifiche si concentrano sul cavo di trazione e sul blocco del veicolo in discesa.

Castellammare di Stabia – Le indagini sulla tragedia che ha causato la morte di quattro persone e il grave ferimento di una quinta si concentrano su freni, manutenzione e condizioni meteo. L’impianto funiviario, che collega Castellammare di Stabia al Monte Faito, è stato posto sotto sequestro.La cabina precipitata è stata trovata a metà percorso, tra il secondo e il terzo pilone. L’ipotesi più probabile è che la cabina sia tornata indietro a alta velocità e si sia schiantata contro un pilone prima di cadere. Le immagini mostrano la cabina che ondeggia e arretra velocemente prima di scomparire nella nebbia. Le perizie chiariranno la dinamica, inclusi i punti di impatto e lo stato dei sistemi di sicurezza. La Procura di Torre Annunziata ha avviato l’inchiesta, ipotizzando il disastro colposo e l’omicidio colposo plurimo. I magistrati hanno sequestrato l’impianto e i sistemi frenanti. Un aspetto centrale riguarda il malfunzionamento del freno di emergenza nella cabina precipitata. Il freno, invece, ha funzionato regolarmente su un’altra cabina. Le verifiche si concentrano sul cavo di trazione e sul blocco del veicolo in discesa. Il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, ha escluso che il maltempo abbia avuto un ruolo nell’incidente, citando il sistema automatico che blocca l’impianto in caso di vento forte. La funivia era stata riaperta una settimana prima, dopo tre mesi di test.

Le vittime sono Carmine Parlato (59 anni), dipendente Eav, e i fratelli britannici Graeme Derek e Elaine Margaret Winn (64 e 57 anni), insieme alla 24enne Janan Suliman, di origini arabe israeliane. Il fratello di Janan, Thaeb, 23 anni, è l’unico sopravvissuto, in gravi condizioni all’Ospedale del Mare di Napoli. La sua prognosi resta riservata, dopo un intervento chirurgico per fratture agli arti inferiori. – 19 aprile 2025